Regia di Clemente Fracassi vedi scheda film
Riprese cinematografiche di una sfarzosa rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi.
L’Aida è certamente una delle opere più note e non solo fra quelle di Verdi; datata 1871, contiene arie e versi ormai sedimentati nella cultura popolare, e non sorprende pertanto la scelta della Oscar Film (Federico Teti) di allestirne una versione cinematografica da esportare in tutto il mondo. Il successo di questo film fu in effetti immediato, sebbene non molto duraturo; la produzione non badò a spese a partire dall’uso di un Ferraniacolor, per quanto rivoluzionario, ancora non troppo raffinato, pregno di colori intensi e di conseguenza più spesso eccessivi che realistici. Al centro del cast c’è una ragazzina appena maggiorenne, ma già sulla cresta dell’onda da cui effettivamente non scenderà più: si tratta di Sophia Loren, che ha appena abbandonato il cognome Lazzaro che per un breve periodo aveva sostituito l’anagrafico Scicolone degli esordi; altri elementi degni di spicco fra gli interpreti sono poi Lois Maxwell, Antonio Cassinelli, Afro Poli e Luciano Della Marra, con particine anche per Alba Arnova e Vittorio Caprioli. Il Corpo di ballo di teatro dell’Opera di Roma cura le numerose e prolungate sequenze danzanti, mentre della parte musicale si occupa l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai diretta da Giuseppe Morelli. Sostanzialmente il film è un’elegante ripresa di una rappresentazione teatrale a cui vengono concessi però ampi spazi e qualche cambio di scenografia; a parte un’iniziale presentazione in voce off, la pellicola si compone solamente di recitazione e canto lirico, tanto che celebri cantanti vennero chiamati a doppiare i protagonisti (Renata Tebaldi, Ebe Stignani, Giuseppe Campora, Gino Bechi). Sceneggiatura architettata da Carlo Castelli, Anna Gobbi, Giorgio Salviucci e Clemente Fracassi, che qui figura anche come regista ma che sarà in seguito più noto nelle vesti di produttore. 5/10.
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