Regia di Chad Hartigan vedi scheda film
Spacciato per film di fantascienza, in realtà è un polpettone sentimentale dal ritmo soporifero e dalla trama inconsistente.
Un'epidemia di un virus sconosciuto distrugge le cellule cerebrali adibite alla conservazione della memoria. Mentre la scienza prova a porre rimedio il mondo crolla un pezzo alla volta, un uomo alla volta, con sempre più persone che cominciano a vagare ignare di chi siano o dimenticano improvvisamente di saper guidare, schiantandosi in auto. Il virus però è solo un pretesto, tant'è che il regista non si preoccupa nemmeno di dargli una base scientifica o far mettere banali mascherine alle persone eccetto che - senza alcun senso - nella sede dove ricercano il vaccino. No, il virus in realtà serve solo a contestualizzare in maniera fittiziamente originale quella che di fatto è la solita storia d'amore, zeppa di frasi fatte, flashback patinati, baci, effusioni e tante, tante lacrime.
Dopo aver visto Jack O'Connell all'opera in Jungleland e in attesa di vederlo in Ferrari di Mann, era lecito aspettarsi qualcosa di più anche qui, ma probabilmente la colpa non è sua, se non per aver accettato di recitare in una pellicola tanto scialba.
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