Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Darren Aronofsky è un regista amatissimo e odiatissimo da molti.
Per quel che mi riguarda, Aronofsky è uno dei registi più visionari, a livello di forma, della sua generazione.
Esordisce alla regia con il film indipendente "Pi greco", presentandolo al Sundance Film Festival, vincendo il premio per la miglior regia.
Cosa dire di "Pi greco"? Nulla. Solamente è il film onirico per eccellenza. E non credo di esagerare più di tanto.
Il film ci catapulta violentemente in un mondo fatto di avidità e follia: il mondo della matematica.
Non la matematica che si studia a scuola, ma la matematica vera, quella composta da "un'immensa rete umana che grida alla vita".
Con la telecamera letteralmente incollata al corpo di Sean Gullette, siamo costretti a seguire il folle genio di Max Cohen nella sua inarrestabile ricerca del numero di 216 cifre, un numero che aprirà le porte della verità.
Ostacolato dal suo irresistbile mal di testa, da un gruppo di ebrei ottusi e ossessionati dalla religione, da una banda di speculatori avidi della più miserabile delle invenzioni umane (il denaro), e soprattutto ostacolato dalla sua stessa mente, Max Cohen troverà l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di trovare.
Girato con bianco e nero che spacca lo schermo, accompagnato dal montaggio frenetico e dalle musiche incessanti e martellanti di Clint Mansell, "Pi greco" lascia lo spettatore confuso, una confusione simile a quella che sopraggiunge dopo un film di Kubrick, una confusione che perdurerà nel tempo e che richiamerà alla mente quest' opera fatta di immagini e suoni, un' opera di cinema puro, un opera incontaminata dagli stereotipi di oggi, un film che appartiene al cinema.
Pi greco. Il teorema del delirio (1998): locandina
Pi greco. Il teorema del delirio (1998): Sean Gullette
Pi greco. Il teorema del delirio (1998): Darren Aronofsky
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