Regia di Xavier Giannoli vedi scheda film
ILLUSIONS PERDUES FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO
L'illusione di fare parte di una professione che si prefigge di fare si che l'informazione possa diffondersi in modo lineare e libero senza artifici ed edulcorazioni si presentava già "perduta" nella Parigi in fermento del 1800, quando sui muri della città iniziavano a comparire i primi manifesti pubblicitari, consapevolezza di come il commercio avesse bisogno di un sostanziale aiuto strategico indirizzato alla massa e alla sua predisposizione a muoversi in gregge.
Un giovane brillante poeta di provincia di modesti natali, finisce tra i protetti di una bella nobildonna mecenate, che non lo disdegna nemmeno fisicamente rischiando di compromettere la propria reputazione.
In fuga a Parigi, i due saranno costretti a separarsi e Lucien indotto a riciclarsi come giornalista al soldo di un editore scaltro ed affarista, più propenso a vendere i suoi servigi di divulgazione di notizie, che garante di una verità che risulti incondizionata e non edulcorata.
Giannoli firma, da un testo classico ed esemplare di Balzac, un film in costume dalla felice ambientazione e contesto scenografico, che non diventa mai oppressivo e ridondante, sfruttando una tematica (l'onestà di intenti di chi è preposto ad informare) a sfondo morale che oggigiorno si mantiene viva ed impellente, ma pecca decisamente di un certo accademismo che si manifesta, qui in particolar modo, attraverso l'utilizzo smodato di un io narrante piuttosto invadente, suggeritore instancabile di fatti e circostanze che poi ci vengono mostrate senza remore, reiterando l'informazione ma appesantendo la narrazione. Il film annovera peraltro un cast maestoso in cui spicca il giovane attore messo in risalto da Ozon in Été 85, Benjamin Voisin, attorniato da star del calibro di Cécile de France, Vincent Lacoste, Gérard Depardieu, addirittura Xavier Dolan, Jeanne Balibar e Louis-Do de Lancquesaing.
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