Regia di Mathieu Amalric vedi scheda film
RITRATTO DI DONNA IN UNA NOTA----- Ciascuno di noi è il risultato di un rassemblare, alla rinfusa, momenti passati, presenti e futuri: da questa prospettiva è possibile la creazione di personaggi letterari o cinematografici. La Clarissa di Stringimi forte è la dimostrazione, fin troppo rigorosa, di questo assioma. Il lungometraggio di Almatric è di fatto la messa in scena di un flusso di coscienza ininterrotto, un mosaico, che lo spettatore, al di là dell’interpretazione epidermica dell’attrice protagonista, Vicky Krieps, faticosamente mette insieme. Il ritratto di donna ha come filo conduttore l’immagine di una bambina che ossessivamente suona un pianoforte: le note ripetute all’infinito riecheggiano il motivo di un’esistenza mancata che accumuna Clarissa e la di lei figlia. Nell’adolescenza della protagonista vi è la dolorosa rinuncia a una carriera di pianista; vi è inoltre, mentre fugge al volante di un bizzarra station wagon dal marito e dai figli, un allucinato smarrirsi in ricordi e fantasticherie: perché se n’è andata, quando continuamente pensa ed immagina di essere lì con la sua famiglia abbandonata? La risposta può essere una sola e il regista svela gradualmente le carte. Tuttavia l’immersione nell’io devastato non emoziona, non ferisce: chi segue il vagare di Clarissa per strade, vecchie dimore e fantasmi, è spinto a gettare ponti fra un frammento e l’altro, mentre il cuore si arrende a tanta fatica.
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