Regia di Michel Franco vedi scheda film
Scene di lotta di classe a Città del Messico. Mentre nella lussuosissima villa di un magnate locale si stanno per celebrare le nozze della rampolla di famiglia, in città alcuni manifestanti in rivolta – esasperati dalle disuguaglianze sociali – spargono vernice verde, sparano e sequestrano i ricchi. La ragazza - allontanatasi dalla villa per compiere un'opera di bene - viene rapita e finisce in un centro controllato militarmente dalle forze sovversive. Nel frattempo, là dove si sarebbe dovuta fare festa avviene una carneficina.
Il film di Michel Franco è un racconto distopico sugli effetti collaterali delle disuguaglianze, che parte benissimo ma che ben presto si lascia prendere la mano dalla spettacolarizzazione della violenza. L'apologo sugli effetti parossistici della lotta di classe finisce così con lo stemperarsi in un racconto a tinte forti, piuttosto rozzo, nel quale spesso si perdono di vista le fazioni opposte (chi sono i militari? Chi i golpisti?). Un'occasione sprecata.
Gran premio della giuria a Venezia 77.
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