Regia di Adalberto Bitto Albertini vedi scheda film
Certamente più gradevole della serie di imbarazzanti mondo movies e affini che Albertini girò nella fase finale della sua carriera (primi anni Ottanta), Il santo patrono è una pellicola di poca sostanza che si propone semplicemente di fare sorridere rovistando autoironicamente fra le piccolezze retrograde dell'entroterra provinciale nostrano. Qualcosa sostanzialmente a cavallo fra commedia all'italiana, di costume e demenziale; quest'ultima voce perchè, come spesso accadeva nel nostro cinema degli anni Settanta, qui a farla da padrone non sono i 'colonnelli', ma i caratteristi: in primis un Lucio Dalla protagonista in abito talare (!), ma anche Attilio Dottesio, Toni Ucci, Alberto Sorrentino, Luca Sportelli. Ognuno dà il meglio di sè fra macchiette, tic, parlate simil-dialettali e gag che rasentano la profondità (e la volgarità) della barzelletta da bar: la sceneggiatura del regista e di Lucio Marcuzzo e Vittorio Vighi non va affatto per il sottile e le sparute risate che riesce a generare sono comunque grasse, scorrette (ma non troppo: ancora non siamo arrivati alla totale assenza di politically correct degli anni Ottanta), totalmente spensierate. Buona l'idea di affidare a Dalla anche la colonna sonora (insieme a Ruggero Cini), sebbene non riservi grandi sorprese o emozioni; curiosamente l'artista bolognese viene qui doppiato in una specie di emiliano caricaturale dal palermitano Cesare Barbetti. 2,5/10.
San Satiro non sarebbe mai esistito: ecco perchè il paesino di Ponteparadiso è costretto a cambiare patrono. Ma il nuovo, San Silvestro, non piace agli abitanti del luogo, che si ribellano in ogni modo; un prete scaltro, appena arrivato in paese, riuscirà a escogitare la soluzione perfetta per il problema.
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