Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Un'ambiziosa giornalista americana si reca in Vietnam per girare un documentario. Con una grossa somma riesce a convincere l'intrepido mr. Wood, guerrigliero Usa reduce della guerra locale, a farle da guida nella foresta. Molto presto però si intuisce che per la donna quella missione ha un secondo fine, tutt'altro che piacevole per Wood.
Brent Huff, alias Sam Wood, il protagonista di questo film, potrà anche essere Nato per combattere, ma di certo non è nato per recitare. Se in generale gli interpreti non sono il fiore all'occhiello della pellicola, però, va riconosciuto il valore del lavoro di Bruno Mattei – ormai un esperto del cinema di genere nostrano – e dei suoi collaboratori tecnici nel confezionare con due soldi un prodotto sufficientemente stabile, solido e dalle attrattive (dichiaratamente) stereotipate, eppure non meno riuscite. Si parla chiaramente dell'azione, degli scenari esotici (la solita giungla indocinese in cui all'epoca venivano girati i film di tale risma), degli stunt e dell'intreccio semplice a seguirsi basato su un senso di giustizia personale che è l'immancabile propulsore di questa tipologia di opere. Va bene così perché nulla di meglio ci si può attendere, ma l'approccio poveristico, la trama leggerissima e la recitazione spesso dannosa rimangono quelli. Sceneggiatura di Claudio Fragasso che pesca qua e là da Rambo, Crocodile Dundee e titoli affini del periodo, senza comunque copiare nulla di preciso; tra gli altri interpreti anche Mary Stavin, John Van Dreelen, Werner Pochath e Romano Puppo. 2,5/10.
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