Regia di Bud Townsend vedi scheda film
Incredibile musical ispirato al romanzo di Lewis Carroll, ben girato e recitato ma immerso nell'hard. La bellissima protagonista (Kristine DeBell) si offre nuda e attiva agli occhi del pubblico solo in questa circostanza, finendo poi in seguito ad interpretare film brillanti e commedie.
La bibliotecaria Alice (Kristine DeBell) resiste alle attenzioni del suo ragazzo William, preferendo mantenere un innocente comportamento, quasi infantile nonostante sia già adulta. Ma presto, attraversando uno specchio, esattamente come l'omonima eroina del suo romanzo preferito (Alice nel paese delle meraviglie), si ritrova all'interno di uno strano posto, dove incontra dei sassi parlanti, un Cappellaio Matto (al quale fa un lavoro di bocca) e una Regina Rossa (lesbica) nonché altri stravaganti personaggi che hanno tutti in mente cose leggermente diverse da quelle che ricordava di avere letto nel libro.
"Potrei vivere di nuovo e avere una giovinezza di 500 anni?" (Alice)
Kristine DeBell nei (pochi) panni di Alice
Una produzione di certo peso (400.000 dollari) per una rilettura in chiave hard, definita sui titoli di testa "an X-rated musical comedy", del celebre romanzo di Lewis Carroll. Opera particolare e davvero strana, diretta da Bud Townsend, regista che unicamente in questo insolito contesto affronta il porno, dopo aver diretto cose tipo Il mostro del museo delle cere (1969) o A cena con la signora omicidi (1972). Così come la viriginale Kristine DeBell, all'epoca splendida ventiduenne con precedenti di modella in foto di nudo artistico (la serie Summer vacation di Helmut Newton) che solo ed esclusivamente in questa circostanza si lancia (non controfigurata) nell'esecuzione di tre blowjob facendosi poi infine anche penetrare (in chiusura, con il suo ragazzo, dopo essere tornata da Wonderland). In seguito la DeBell non parteciperà mai più a un hard, finendo per essere invece attrice in 49 titoli, tra cortometraggi e film in genere brillanti o commedie.
Kristine DeBelle in posa per Helmut Newton (1974)
Alice in Wonderland comincia in maniera tradizionale: fantastiche scenografie e dettagliati costumi al servizio di un musical che fino a 23 minuti passati non si distingue da un classico film per famiglie. Poi, drasticamente, l'atteggiamento della ingenua protagonista muta, il racconto tende verso una serie di eventi, a dir poco, inattesi: Alice si masturba (con dettaglio in primo piano), mostra il seno, viene asciugata con la lingua -dopo essere precipitata in un lago- da strani personaggi. Nulla di tutto ciò era presente nel romanzo della Carroll! Da questo punto inizia una suddivisione per capitoli, con alterazione di parole "a doppio senso" e il film sprofonda decisamente nelle luci rosse:
1 - Alice makes new friends
2 - Alice is invited to tea
3 - Alice learns you can't keep a good man down
4 - Tweedledum is stuck on Tweedledee
5 - What do you do in hot night in wonderland?
6- Meanwhile-at the royal court
7- Alice plays at the palace
8- Fun in Wonderland
Kristine DeBell e la Regina di Cuori (Juliet Graham)
L'effetto è a dir poco spiazzante, in primis per un look adolescenziale della protagonista che, quando non coinvolta, assiste a prestazioni esplicite; quindi per la professionalità dell'insieme con musiche e ballerini di alto livello. Non sorprende quindi che nel 1977 la 20th Century Fox ne abbia poi acquisito i diritti di distribuzione, eliminando le sene di sesso esplicito, per una versione softcore "R-rating" (notizia pubblicata nel saggio: Lewis Carroll's Alice's adventures in Wonderland and through the looking glass di Zoe Jaques ed Eugene Giddens, 2013). Questo successivo Alice in Wonderland è quindi stato presentato a Cannes nel 1978, uscendo poi anche nelle sale tradizionali. In totale il film (tra XXX-Rated, X-Rated e soft) è arrivato ad incassare oltre 90 milioni di dollari, finendo per piazzarsi nella top ten dei porno più redditizi di sempre nella storia del cinema. Nel 2007, un musical è stato messo in scena a Broadway (New York) basato sulla colonna sonora del film. Lo spettacolo è stato intitolato Alice in Wonderland.
Nota
Con lo stesso titolo con il quale è stato distribuito Alice in Wonderland nelle sale italiane, ovvero Alice nel paese delle pornomeraviglie, nel 1993 circola un altro hard, opera di Luca Damiano, il cui accostamento -per budget, cura, storia e interpretazioni- al film di Townsend appare a dir poco inappropriato.
"Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe…" (Il cappellaio matto in Alice di Lewis Carroll)
Copertina di Playboy (aprile 1976) con riferimento al film Alice in Wonderland e al centro di uno scandalo per il look adolescenziale della DeBell
F.P. 07/03/2020 - Versione visionata XXX-Rated, in lingua inglese (durata: 78'16")
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