Regia di Paul Solet vedi scheda film
Clean (Brody) è un netturbino segnato da un evento traumatico e da un passato criminale. Cerca la via della redenzione prendendosi cura di una ragazzina nera del suo quartiere, un'orfana che vive con la nonna. Quando la giovane diventa oggetto dei pruriti di alcuni ragazzi del posto, Clean si vedrà costretto a disseppellire la chiave inglese della quale fa un uso non propriamente convenzionale.
Dopo la buona prova di Bullet Head, il regista Paul Solet pigia sul pedale del grandguignol affidandosi a un Adrien Brody (qui anche in veste di produttore e co-sceneggiatore) che ha l'espressione di chi è ancora rimasto sul set de Il pianista. Ne esce un pasticciaccio brutto, nel quale il tema dell'espiazione è coniugato con quello del ritorno del passato e calato in un'atmosfera cupa che ricalca lo schema di tanti altri film (il modello è quello di Neeson-movie, ormai un genere a sé), iniettando scene action soltanto nella seconda parte e assicurando sbadigli a ripetizione nella prima.
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