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Peninsula

Regia di Sang-ho Yeon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Peninsula

di axe
6 stelle

Sono passati quattro anni dall'esplosione di una misteriosa epidemia in Corea Del Sud, la quale causava la trasformazione in zombies delle persone. Tra le migliaia di coreani riusciti a sfuggire c'è il capitano Jung-Seok. Prima di raggiungere Hong-Kong, ove vive da emarginato, l'uomo d'armi ha perso sorella e nipote. Membri di un'organizzazione criminale cinese lo arruolano per tornare ... sulla penisola. Il suo compito, da svolgere insieme ad una squadra ben addestrata, è recuperare una somma di alcuni milioni di dollari stipata a bordo di un camion. Inizialmente, le cose vanno lisce. Ma ben preso, schiere di zombies, percepita la presenza umana, si riversano contro di loro. Ne sono parzialmente responsabili militari dell'"Unità 631", la quale da anni presidia la zona; ormai rassegnati ad una vita fuori dal consesso umano, i soldati passano il tempo dando sfogo ai loro peggiori istinti. Mentre uno dei membri della squadra finisce nelle loro mani, il capitano Jung-Seok è salvato da due ragazzini - figli di una donna cui rifiutò aiuto nel frangente della sua fuga dalla penisola - i quali lo conducono nel luogo in cui hanno trovato rifugio molti anni prima. Buon seguito di un altrettanto valido horror d'azione, "Train To Busan" - entrambe diretti dal regista sud-coreano Yeon Sang-Ho - "Peninsula" ne condivide il contesto, collocando il racconto nella città portuale di Incheon quattro anni dopo il fulmineo diffondersi dell'epidemia, nonchè parte delle tematiche. L'emergenza non lasciò molto spazio alla solidarietà tra le persone; pur di salvare i parenti, il protagonista ignorò le richieste di aiuto di persone incontrate lungo il percorso. Successivamente, a bordo della nave che trasporta i superstiti verso Hong-Kong, il protagonista vide morire la sorella, la quale si lasciò aggredire da zombies, anche lì presenti, pur di non abbandonare il figlioletto, in piena metamorfosi. Patì, infine, il disprezzo per sè e la sua gente da parte di chi lo ha, di malavoglia, accolto in una terra a lui straniera. Tornato in azione a Incheon, riceve aiuto proprio da chi, pur con qualche scrupolo, abbandonò nel momento di maggior bisogno. In epilogo ha, dunque, una buona occasione per redimersi. Pur con molti rischi compie un atto di vero eroismo e garantisce un finale quasi lieto al racconto. Il ritmo del film è molto sostenuto; l'azione è in primo piano. I "cattivi", in questo episodio, non sono solo gli zombies, i quali agiscono, in maniera veramente "decerebrata", a stimoli sensoriali, con lo scopo esclusivo di mordere e diffondere il male; i membri dell'"Unità 631", vera e propria gang di disperati che si nutre di quanto ancora si trova di commestibile nella città devastata - resa con colori scuri e spenti, rotti da eventi "luminosi" in grado di attirare l'attezione degli zombies - le cui strade sono invase da vegetazione e veicoli abbandonati, e passa il tempo tra sadismi e violenze ai danni di umani ancora non contaminati. Nessuno tra questi ex-militari prende in considerazione l'idea di fuggire. Solo il loro comandante effettua un tentativo in tal senso, impadronendosi del carico di denaro oggetto dell'interesse dei criminali cinesi e portandolo presso la nave alla fonda nel porto abbandonato di Incheon. Ma non ne ottertà nulla di buono. Buona parte dell'azione è legata all'uso di veicoli;  incredibilmente, dopo quattro anni le batterie sono ancora cariche e consentono ai personaggi di utilizzarli. Dunque non mancano inseguimenti, scontri, investimenti. Non ci si annoia di certo, nella visione di questo film; ma manca la plausibilità nella risposta dei protagonisti alle grandi e piccole difficoltà riscontrabile nel prequel. Dunque, siamo di fronte ad una valida opera di intrattenimento, ma priva di quel "quid" che mi aveva spinto ad apprezzare particolarmente "Train To Busan".

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