Un contadino ucraino tornato dalla Prima Guerra Mondiale va a lavorare nell'arsenale di Kiev e prende parte allo sciopero popolare che nel 1918 sconvolse la città. Durante gli scontri contro i soldati viene mortalmente ferito ma, come invincibile, riesce a rialzarsi e a fronteggiare l'ufficiale che ordina la strage.
Note
Al di là di una certa enfasi militante, il film di Dovzenko resta un capolavoro formale in cui si alternano il realismo delle ricostruzioni, l'ideologia degli assunti e l'aspetto più fantastico della tradizione popolare sovietica. In una perfetta simbiosi tra uomo e maschera, il protagonista Svasenko, all'epoca, divenne un simbolo della Rivoluzione.
non tutte le matafore sono leggibili, ma non mancano i grandi momenti di regia: memorabile, oltre al finale, la sequenza del treno. E' un bel film sul rapporto servo-padrone, l'atrocita' della guerra, il valore di una morte per una causa giusta
"L'arsenale" è un film sovietico di Aleksandr P. Dovchenko, regista ucraino di cui in precedenza avevo visto il capolavoro "La terra", artista che andrebbe riscoperto in questi giorni in cui la sua terra è ancora in una lunga e sanguinosa guerra contro la Russia, mentre circa un secolo fa, quando furono girate le sue opere più celebri, aveva abbracciato entusiasticamente il… leggi tutto
certo,non si discute l'efferatezza di certe immagini che forse in questo caso essendo un film d'epoca ,in bianco e nero risaltano di piu',pero',certe grezze e forse volute inquadrature di secondi piani fanno anche un po' paura ;nel senso,si vede che erano proprio gli anni del comunismo puro con certe facce da Russi ma Russi proprio indimenticabili.Il film cmq e' anche molto pesantino.voto.5. leggi tutto
"L'arsenale" è un film sovietico di Aleksandr P. Dovchenko, regista ucraino di cui in precedenza avevo visto il capolavoro "La terra", artista che andrebbe riscoperto in questi giorni in cui la sua terra è ancora in una lunga e sanguinosa guerra contro la Russia, mentre circa un secolo fa, quando furono girate le sue opere più celebri, aveva abbracciato entusiasticamente il…
Festeggiano a favor di telegiornale l'apertura di un ospedale alle porte di Milano dopo che loro e i loro predecessori del medesimo spettro politico hanno metodicamente smantellato la sanità pubblica in…
( Press Play n. 8 )
( August Sander : "Young Farmers, 1914", da "the People of the 20th Century" )
'99! Allenare il Ricordo, farne un ProMemoria vivo,…
Saranno 10 playlist composte da 10 film per un totale di 100 film. 100 pellicole che sono riuscite ad rendere più sottile quella linea di separazione che è stata imposta tra Dio e l'uomo. Una serie di…
Per la solita puntualità di Ghezzi (che ha pure cambiato l'ordine programmato) me ne manca l'inizio, e per un'altra ghezzata è stato anche interrotto alla fine; non ha una storia, il che lo rende ancora più lento, essendo muto; ma che poesia di immagini, di ritratti, perfino di scene di industria pesante, che i registi russi del periodo hanno il preciso ordine di rendere…
Orrore bellico cancellato dalla forza delle idee, paura della morte esorcizzata dallo spirito di rivalsa. Non è un sogno, ma ciò che accadeva nell’Ucrania del 1918: terminato un conflitto se ne cominciava un altro, sulla scia della foga che ancora ardeva nei cuori dei reduci. Ed è bene ricordare, perchè molti se lo saranno dimenticato, che stiamo parlando di un…
Un dolore lancinante raramente descritto in termini cosi' crudi.La cronaca di una guerra in cui si muore ridendo,con il volto inchiodato in una smorfia sardonica di riso a cuasa del gas esilarante,una vecchia che piano cerca di seminare il grado ma trova la morte per sfinimento e tutta una serie di altre immagini che ti entrano dentro,compresa quella dell'ultimo sfregio a chi ha ordinato…
Ucraina, 1918: un operaio, reduce dalla grande guerra, si oppone ai controrivoluzionari; alla fine, sebbene ferito mortalmente, sembra diventato invulnerabile (perché i singoli muoiono, ma il popolo no). Film di propaganda dal tono tra epico e fiabesco, con ambizioni sperimentaliste (all‘epoca ancora consentite dal regime). A furia di libere associazioni di immagini la trama rischia…
La miseria è una camminata faticosa attraverso la desolazione. Il dolore è un peso che schiaccia al suolo, inchiodando l'azione. Ma la sofferenza esplode in rabbia, che è come energia sprigionata da un corpo nell'atto di spezzare le catene che lo avvinghiano. Il film si apre con il ritratto di un'umanità attonita ed impotente di fronte all'orrore. Fin dall'inizio, la sua immobilità…
certo,non si discute l'efferatezza di certe immagini che forse in questo caso essendo un film d'epoca ,in bianco e nero risaltano di piu',pero',certe grezze e forse volute inquadrature di secondi piani fanno anche un po' paura ;nel senso,si vede che erano proprio gli anni del comunismo puro con certe facce da Russi ma Russi proprio indimenticabili.Il film cmq e' anche molto pesantino.voto.5.
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Corri verso l’Arsenale, ma è proprio Arsenale a correre più forte. Con un ritmo serratissimo, procede a marce forzate riuscendo a colpire l’occhio della madre… no, quello era La corazzata Potemkin, non c’entra niente. No, invece c’entra. La matrice è la stessa, l’impostazione pure. È un susseguirsi di immagini potentissime,…
Ho passato un paio d'ore a scegliere cosa scaricarmi, la selezione in prima battuta (tra film già visti, film sconosciuti e film che non mi interessavano), non mi entusiasmava; probabilmente se non fosse stato per…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
Voto 4. [19.11.2010]
commento di PPahimè! non regge alla prova del tempo
commento di fornarolonon tutte le matafore sono leggibili, ma non mancano i grandi momenti di regia: memorabile, oltre al finale, la sequenza del treno. E' un bel film sul rapporto servo-padrone, l'atrocita' della guerra, il valore di una morte per una causa giusta
commento di ed wood