Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Clemente è un sempliciotto, sposato a una nobile sofisticata e ignorante. Per evitare una noiosa uscita in società si finge malato. Durante la giornata in casa combinerà ogni tipo di disastro.
Trasposizione cinematografica delle disavventure di un personaggio radiofonico: il sapore del film è inevitabilmente sciapo e le numerose gag verbali non possono riempire la scena a dovere, per quanto simpatiche e buffe. Soggetto e sceneggiatura di Fiorenzo Fiorentini, che si ritaglia un ruolo laterale, con la collaborazione del protagonista Alberto Talegalli e del regista Camillo Mastrocinque (che, come amava spesso fare, si firma sui titoli di testa come Mastro5). Nel cast compaiono vari comprimari eccellenti del cinema nostrano di quell'epoca: Memmo Carotenuto, Nino Taranto, Dolores Palumbo, Virgilio Riento, Giulio Calì, con una comparsata di Teddy Reno nei panni di sè stesso. Mestiere, non altro: è nel segno del volenteroso artigianato che regista e interpreti confezionano Le vacanze del sor Clemente; Mastrocinque, in particolare, in quello stesso 1955 firmava ben 4 pellicole, fra le quali due con Totò (che qui compare brevemente in televisione, in un suo sketch, durante una scena). 2,5/10.
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