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Fuga di mezzanotte hard

Regia di Joe D'Amato vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fuga di mezzanotte hard

di undying
6 stelle

Uno degli oltre 100 hard realizzati da Aristide Massaccesi tra il 1994 e il 1999, ispirato ovviamente dal più celebre film diretto da Alan Parker nel 1978. È circolato anche in edizione soft, con il titolo alternativo di Trappola perversa.

 

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Fuga di mezzanotte hard (1996): locandina

 

All'aeroporto di Istanbul, durante un controllo mentre sta per imbarcarsi su un volo diretto negli USA, Sarah (Anita Rinaldi) viene sospettata di essere in possesso di droga. Arrestata e condotta in prigione, finisce sotto le attenzioni di due sadici carcerieri privi di scrupoli: il colonnello Tamurk (Philippe Soine) e la viziosa direttrice della struttura Alina (Letizia Shalimar). In effetti, la perquisizione conferma i sospetti della polizia turca. La funzionaria dell'ambasciata americana (Erica Bella) viene brutalmente violentata, e messa in condizione di non potere in alcun modo favorire il rilascio della ragazza. Sarah, sottoposta a ripetute violenze, inaspettatamente trova supporto morale in Roy (Alberto Rey), un detenuto francese con il quale pianifica un tentativo di fuga.

 

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Fuga di mezzanotte hard: (da sinistra) Erica Bella, Anita Rinaldi, Letizia Shalimar 

 

Aristide Massaccesi, per rispondere alla richiesta del pubblico in anni in cui il genere hard veniva diffuso anche sulle pay-tv (ex Tele +), dal 1994 sino alla sua scomparsa (1999) sprofonda definitivamente nel porno, arrivando a dirigere oltre 100 film per adulti (con sole tre eccezioni che lo riportano al grande pubblico: Top girl, La iena e I predatori delle Antille). D'altronde del cinema esplicito Massaccesi (come Joe D'Amato) ne era stato un pioniere, dato che Sesso nero ha fama d'essere stato il primo film a luce rossa distribuito nelle sale italiane [1], ed era quindi naturale che nel periodo di massificazione home video dei film V.M. 18 anni fosse destinato a diventare il regista più significativo del settore (per produzione e qualità). A differenza dei sui colleghi gira ancora in pellicola, cerca location suggestive e si sforza di dare un senso ai lungometraggi, spesso licenziati con un budget lievemente superiore alla media. Si orienta verso il cinema bis (parodie di titoli celebri) [2], ingaggia attori di richiamo che però riescano anche a recitare (in questo caso Anita Rinaldi, Erica Bella, Joe Calzone, Andrea Nobili), prova a scrivere una sceneggiatura con personaggi credibili e si affida al montaggio della sodale Kathleen Stratton (Rosanna Landi). Affida la composizione della colonna sonora a professionisti (Piero Montanari) e si occupa direttamente della fotografia e delle riprese (con altro pseudonimo: Dan Slonisko). Tanto che qualitativamente Fuga di mezzanotte hard assume l'aspetto, as usual, di un buon film alla Joe D'Amato (in particolare ascrivibile al filone WIP).

 

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Fuga di mezzanotte hard: Letizia Shalimar e Joe Calzone 

 

La trama è più o meno quella del film originale (1978) di Alan Parker, con la sostanziale differenza che qui la tristezza e la malinconia non sono di "cella", cedendo del tutto spazio a scene di sesso esplicito, piuttosto ben attuate dai performers. E non è, come ci si potrebbe aspettare, la sola Anita Rinaldi al centro dell'azione. Dopo un fugace incipit con l'amante, la protagonista finisce in prigione e subisce una perquisizione intima da parte della direttrice, che rivela l'insospettabile nascondiglio della droga (una provetta inserita nella vagina). Poi ci viene mostrata l'aggressione sessuale di due balordi (uno è il bolognese - a sua volta diventato produttore e regista - Andrea Nobili) alla funzionaria dell'ambasciata americana (Erica Bella), quindi si passa a Shalimar [3], lussuriosa bisessuale che predilige però (analmente) l'enorme membro del detenuto Joe Calzone. In novanta minuti, Massaccesi propone scene esteticamente impeccabili, in grado di soddisfare tutti i gusti: blowjob, triangoli, lesbo, esplosioni (al rallenty) di sperma sul viso e persino un'impressionante sodomia finale (caricatore sempre Joe Calzone) subita dalla Rinaldi, il cui volto - tra lo stato di sofferenza e l'estasi - non riesce a mascherare il piacere provato, al di là della finzione. Un lieto fine chiude positivamente la fuga di Sarah dal carcere. Sembra di vederlo, l'infaticabile Massaccesi a fine riprese mentre, assieme alla striminzita troupe, da Istanbul rientra in Italia: già con la mente persa dietro al progetto del successivo hard Amadeus Mozart (1995).

 

[1] Cifr. "Dossier Nocturno" n.35 (Al tropico del sesso).

 

[2] Solo per citare qualche titolo: Paprika, Decameron, Tarzan, Robin Hood, Messalina, Giulietta e Romeo, Sansone, Ercole, Caligola, Rodolfo Valentino

 

[3] Attrice svizzera dal fisico esile ma di bell'aspetto, che ha recitato per breve tempo solo in una decina di film, perlopiù diretti da Massaccesi.

 

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Fuga di mezzanotte hard: Anita Rinaldi e Letizia Shalimar 

 

"Bisogna essere stati in galera per capire certe cose. Quando finisci in gabbia non ti tolgono solo i vestiti e le scarpe. Ti tolgono tutto, a cominciare dalla dignità. Anche se sei innocente, e perfino se ti hanno incarcerato per i tuoi ideali, dopo qualche tempo cominci a sentirti un rifiuto umano. La ristrettezza degli spazi, l'ora d'aria, i ritmi scanditi dai chiavistelli che aprono e chiudono le porte sono solo il contorno, lo scenario su cui si svolge il dramma, quello vero: il tuo tempo si ferma, le lancette dell'orologio cominciano a girare a vuoto e la vita non ti appartiene più. Potrai riempire quel tempo – come ho fatto io – leggendo un libro dopo l'altro e arrivare a conseguire una laurea, ma sarà sempre una finzione. Finché stai chiuso là dentro, il tuo destino è nelle mani di altri."

(Bruno Morchio)

 

Trailer 

(Video soggetto a limiti d'età)

 

F.P. 08/03/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 93'13")

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