Regia di Joseph Mazzaferro vedi scheda film
Commedia alla Porky's, con un frivolo soggetto che azzera il clima horror e thriller, generi qui costretti in ruolo di contorno e limitati all'incipit e alla messa in scena dei cruenti delitti (mai resi per esplicito sul piano visivo). Una buona regia, al servizio di un film senza senso, che però può garantire qualche risata.
La leggenda della zia Ethel (Gail Yost) narra che questa bonaria e anziana signora produca caramelle e torte di zucca da dare ai ragazzi mascherati che, nella serata di Halloween, bussano alla sua porta pronunciando la classica domanda: "Dolcetto o scherzetto?". La verità è parecchio diversa: lo scopriranno la sera di Halloween un gruppo di giovani del quartiere, restando sorpresi (e impauriti) dalla reale attività di zia Ethel.
La notte di Halloween Jay e Sara, dopo un diverbio mentre sono in macchina, si separano. A dire il vero Jay lascia a piedi la ragazza (dopo averle giocato uno scherzo alla Porky's) che, camminando in cerca di aiuto, finisce alla porta di casa della zia Ethel (interpretata "en travesti" dal mascolino Gail Youst). Sara è una delle tante a finire vittima di zia Ethel (scopriremo poi essere esattamente 31, a causa di una maledizione lanciata da una strega). L'azione si sposta all'anno seguente, il 29 ottobre. Le amiche Melissa e Mandy vivono le lore esperienze d'amore con Mark e Ricky e decidono di passare un Halloween differente: appostandosi di fronte a casa della zia Ethel, spiandola dall'esterno, per verificare se le voci che circolano sulla sua macabra attività (preparare dolci e biscotti con i cadaveri delle vittime) siano davvero reali.
Qui non c'è proprio nente di serio anzi, al contrario, Halloween at aunt Ethel's è una commedia demenziale scollacciata, con abbondanti scene di sesso tra adolescenti il cui quoziente intellettivo si approssima nei dintorni dello zero.
Quarta regia di Joseph Mazzaferro, successiva a tre horror mai arrivati in Italia (Scathing, Anne e Real cases of shadow people - The Sarah McCormick story).
Halloween at aunt Ethel's comincia benissimo, con un'aperta citazione (titoli di testa e colonna sonora) al classico film di John Carpenter (Halloween, 1978). Passati dieci minuti Mazzaferro (anche autore dello script) passa drasticamente al grottesco, scegliendo di dare al film un taglio ironico e comico che lo orienta più verso il clima goliardico di scollacciati teen-movies in stile Bob Clark (Porky's, 1981). E da questo punto, sino alla fine, il registro è quello.
Le idee scarseggiano, tanto che per arrivare ad una lunghezza decente, Mazzaferro inserisce in coda, dopo i titoli, 10 minuti contenenti un pezzo rap brutto come raramente capita (ma che al Tabloid Witch Award del 2019 si porta a casa il premio di miglior video musicale!) e alcuni antipatici bloopers (errori di scena).
Quello che però emerge è invece come, da un punto di vista tecnico, la qualità contrasta con il registro grottesco della storia. Mazzaferro sa girare e lo dimostra con efficace uso di split screen, dissolvenze a schiaffo e -più in generale- una serie di riprese altamente suggestive, anche se calate in un contesto di pura commedia. Da segnalare il rimarchevole brano musicale opera di Mikee Plastik, il cui talento appare davvero sprecato in questa circostanza.
"Siamo succubi dell’America, lei fa la guerra e noi andiamo in guerra, lei festeggia Halloween e noi festeggiamo le zucche: se domani si mettono una carota in culo noi cosa facciamo?" (Luciana Littizzetto)
Trailer
Aunt Ethel: video musicale inserito nel film, dopo i titoli di coda
F.P. 29/02/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 80'07" - Date del rilascio USA: home video, 11/10/2019; streaming, 02/01/2020)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta