Regia di Bogdan Dumitrescu vedi scheda film
Uno stralunato Sergio Rubini si aggira per le vie di Bucarest, città cupa, cadente e polverosa su cui pare ancora aleggiare il fantasma dei coniugi Ceausescu. “L’ultima stazione” dovrebbe essere una commedia e invece si trasforma nella tragicommedia di un uomo senza qualità che arriva dalla campagna in città per lavorare nel mondo delle pompe funebri. Concorrenza spietata e distrazioni erotiche diventano la realtà quotidiana di Nelu, giovane di bell’aspetto e di discreta scaltrezza. Il ragazzo ha uno scarto quando a Bucarest improvvisamente l’anziano padre muore. Nelu crede che sia giunto il momento di ribellarsi a quella vita insulsa, perciò decide di riportare il corpo del padre al paese natale. Intraprende così un ultimo viaggio su un treno notturno per dare al padre un dignitoso funerale, ma non arriverà mai a destinazione. Rubini è lodevolmente impegnato nel ruolo di un personaggio concentrato esclusivamente attorno al proprio ego, incapace di amare. Ma si tratta di uno sforzo vanificato da una sceneggiatura tediosa.
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