Regia di Angelo Ruta vedi scheda film
Ambientate a Milano, storie intrecciate di ordinario squallore e conformismo che vorrebbero, forse, riassumere le frustrazioni ormai insanabili, la libertà perduta degli “animali metropolitani”. Segretarie e ragazze in carriera che parlano una lingua che risuona improbabile, uomini arrivati che si scambiano battute da far rizzare i capelli ("Stasera ci sei anche tu? Porti carne fresca?". "No, frullata. Porto mia moglie"), ragazzi sfreccianti in motorino, extracomunitari che rubano i fiori al cimitero per rivenderli agli angoli delle strade. Per mantenere la “metafora” del titolo, tutto il bestiario cittadino, tutto abbigliato con un vecchio cattivo gusto da fotoromanzo. Un modello dal quale non si discostano la recitazione, tra lo statico e l’enfatico, e la sceneggiatura. In più, disseminati lungo il percorso, tocchi di poesia stile Tonino Guerra. Il regista e sceneggiatore Angelo Ruta ha studiato scenografia, illustrazione e fumetto, ma del cinema sembra aver assorbito gli aspetti più risaputi. “Animali felici” scorre piatto, lungo i suggerimenti di quelli che vent’anni fa erano gli indipendenti “lontani da Roma”, che nel frattempo sono cresciuti.
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