Trama
Milena non sa più che fine abbia fatto il figlio, le dicono che è ricoverato in ospedale in coma, lei corre, lo assiste notte e giorno per poi scoprire che la persona che ha curato è un estraneo. Il suo principale nel frattempo investe un ragazzo in motorino e per evitare noie lo abbandona in una discarica. Un chirurgo viene ostacolato nelle sue ambizioni da una moglie che mal sopporta le insidie dell'età che avanza.
Note
Per mantenere la "metafora" del titolo, tutto il bestiario cittadino, tutto abbigliato con un vecchio cattivo gusto da fotoromanzo. Un modello dal quale non si discostano la recitazione, tra lo statico e l'enfatico, e la sceneggiatura. In più, disseminati lungo il percorso, tocchi di poesia stile Tonino Guerra. Il regista e sceneggiatiore Angelo Ruta ha studiato scenografia, illustrazione e fumetto, ma del cinema sembra aver assorbito gli aspetti più risaputi. Il film scorre piatto, lungo i suggerimenti di quelli che vent'anni fa erano gli indipendenti "lontani da Roma", che nel frattempo sono cresciuti.
Recensioni
Ambientate a Milano, storie intrecciate di ordinario squallore e conformismo che vorrebbero, forse, riassumere le frustrazioni ormai insanabili, la libertà perduta degli “animali metropolitani”. Segretarie e ragazze in carriera che parlano una lingua che risuona improbabile, uomini arrivati che si scambiano battute da far rizzare i capelli ("Stasera ci sei anche tu? Porti carne fresca?".… leggi tutto
1 recensioni negative
Devo condividerle con voi queste tre perle. E vorrei qualche commento al riguardo. 1) Probabilmente quella vaccata immane del grande Fratello verrà chiusa anzitempo perché ha avuto un brutto calo d'ascolti. La…
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Povera e miracolata tanto tempo fa, poi operaia, oggi soprattutto grassa, borghese e annoiata (ma non solo e non sempre...). La cosiddetta "capitale morale" - come tante altre città del mondo - si specchia nel cinema…
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Ambientate a Milano, storie intrecciate di ordinario squallore e conformismo che vorrebbero, forse, riassumere le frustrazioni ormai insanabili, la libertà perduta degli “animali metropolitani”. Segretarie e ragazze in carriera che parlano una lingua che risuona improbabile, uomini arrivati che si scambiano battute da far rizzare i capelli ("Stasera ci sei anche tu? Porti carne fresca?".…
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