La recensione su Psycho Goreman

di undying

4 stelle

Scherzetto del sopravvalutato Steven Kostanski, tecnico degli effetti speciali e saltuariamente regista che aveva fatto gridare alcuni al capolavoro di fronte al citazionista The void (2016). Qui guarda all'universo della Troma, mettendo in scena una goliardica commedia fantasplatter.

Per gioco i fratellini Mimi e Luke scavano una fossa nel giardino, scoprendo (e risvegliando) involontariamente un corpo sotterrato: è quello di un Arciduca degli Incubi, ovvero una creatura extraterrestre di Gigax, pianeta alieno dominato dai Templari, eterni rivali e despoti che hanno condannato a perenne stato di morte apparente (sulla Terra) la creatura. Per fortuna la piccola Mimi è entrata in possesso della pietra Praxidice, avendo così il controllo sul mostro che, all'occasione, assieme a Luke decide di chiamare Psycho Goreman.

Si capisce sin dal manifesto che siamo dalle parti del mondo Troma, con una storia che potrebbe far venire l'acquolina in bocca ai nostalgici di un tipo di cinema infantile ma ricco di effetti speciali. Con protagonisti due bambini, un alieno cattivo e una trama da Guerre Stellari, non si può certo dire che Psycho Goreman punti a raccontare una storia significativa o che il suo autore si azzardi a sfiorare l'arte cinematografica. Steven Kostanski viene dal mondo degli effetti speciali, attività che richiede spesso un spirito giovanile e puro, lontano da malinconie o cervellotiche riflessioni. Ha però diretto un paio di titoli che hanno colpito parte del pubblico: The void (2016) e il segmento W is for wish nel collettivo ABCs of Death 2 (2014). A monte invece, ce ne stanno un altro paio distribuiti nel 2011 che sono rimasti nel limbo dei dimenticati (Father's day e Manborg).

Discorso preso alla larga, prima di giungere alla recensione di Psycho Goreman che purtroppo come già anticipato fila solo se si riesce ad azzerare del tutto l'attività cerebrale durante la visione, diversamente diventa un'impresa sopportare le smorfie e l'atteggiamento della piccola protagonista. A mente sgombra da ogni pensiero il film fa il suo buon effetto, grazie appunto a trucchi ben realizzati e un clima di folle ironia. Perché l'altra componente che affronta Kostanski è la commedia, addirittura preponderante sulla fantascienza e sull'horror. Si rimane, dopo la visione, leggermente storditi a causa di due o tre momenti anticlericali (la piccola Mimi distrugge un crocefisso, i Templari vogliono imporre la religione nell'universo) che forse nelle intenzioni del regista avrebbero dovuto avere un senso più profondo. Magari ancor più profondo degli spazi siderali dai quali provengono queste divertenti creature, che riescono a far sorridere mentre spaccano teste o spargono sangue, mentre duellano tra loro o giocano a "palla matta", facendoci un pò sentire in colpa per questo ...