Regia di Jan Bubenícek, Denisa Grimmová Abrhámová vedi scheda film
Nostro figlio ha visto il trailer di "Lizzy e Red amici per sempre" un paio di mesi fa al cinema e, a dimostrazione che i trailer hanno ancora il loro peso, dopo aver rivisto la pubblicità del film in televisione, nei giorni scorsi, ci ha chiesto di portarlo al cinema insieme ad una sua compagna di classe e ai rispettivi genitori. Se i bimbi si sono goduti le avventure dei piccoli protagonisti con ingenuo trasporto sciorinando per ogni animale passato sullo schermo il regime alimentare d'appartenenza, studiato a scuola pochi giorni prima (papà la volpe è onnivora!), noi genitori siamo rimasti alquanto sorpresi dall'argomento di questa favola ceca. Il film affronta, senza paure e senza censure, un argomento molto delicato per i bambini a cui il film sembra diretto in prima istanza. La morte non è certo una novità nei film animati. Molti dei protagonisti delle storie Disney sono orfani, da Cenerentola a Hiro Hamada, da Bambi a Simba. Ma questo imprevedibile oggetto dell'Est Europa, che qualcuno potrebbe boicottare credendolo di origine russa, affronta la morte in prima persona parlando ai bambini del loro destino mortale. A carte in tavola il film cessa di essere una novella per bambini per diventare un mezzo di educazione per gli adulti alle prese con le frequenti domande infanti sulla morte e sull'aldilà.
I protagonisti della storia sono Lizzy e Red, due pupazzi animati in stop motion che occupano in natura due posizioni ben precise. L'una è una preda, l'altro un predatore. È l'istinto primordiale camuffato da una birbonata infantile a spingere i due cuccioli sulla stessa strada. Ma non è la caccia al topo o la fuga dalla volpe ciò che anima il racconto diretto da Jan Bubenicek e Denisa Grimmova. La storia si svolge su un piano più alto con i cuccioli chiamati ad elaborare il distacco dal proprio clan famigliare, dal proprio presente che si credeva infinito, per immaginare un futuro diverso, raggiungibile con il trapasso, attuabile tramite il setaccio di una purificazione spirituale che dà il là alla pacifica accettazione dei propri sentimenti, dei propri difetti, dei propri pregi. L'impianto drammatico è imbevuto di spiritualità orientale. La vita e la morte si rincorrono in un moto infinito e circolare. Negli occhi, spesso pieni di lacrime di Lizzy, fanno capolino la paura e la consapevolezza dei nostri figli di fronte al mistero della morte terrena che nella favola diventa opportunità di rinascita e di riscatto.
Nel girotondo della vita che si spezza e si ricrea Bubenicek e Grimmova vedono una speranza di cambiamento e di sviluppo per la società umana. Quasi impossibile in questi drammatici giorni non pensare a Russia e Ucraina come predatore e preda, come volpe e topo di una storia ben più sanguinosa. Meno semplice credere che la volpe possa eliminare l'istinto primordiale che la pone più in alto nella catena alimentare. In questo denso racconto, c'è lo spazio per un'ode all sentimento d'amicizia che supera le inconciliabili diversità tra predatore e predato e un'ode alla speranza che, francamente, di questi tempi sembra fin troppo ottimistica.
"Lizzy e Red amici per sempre" non è perfetto, poco coeso nelle sequenze iniziali "post mortem", talvolta ingenuo nella scrittura, per non dire banale nella ricostruzione di un mondo extra-tempo che sguazza tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. La ricostruzione scenica, tuttavia è accattivante e il messaggio veicolato è prezioso tanto per i bambini quanto per gli adulti le cui speranze sono state messe a dura prova dalla contemporaneità.
Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)
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