La ventitreenne Rakel si accorge fin troppo tardi di essere incinta di sei mesi in conseguenza di una notte non proprio romantica. La sua vita in quel momento cambia improvvisamente: mentre il fidanzato, che non è il padre del bambino, non ha problemi con il fatto che diventi madre, lei non si sente per nulla pronta. Poiché l'aborto non è più una delle opzioni su cui puntare, Rakel decide che darà in adozione la creatura una volta nata. Il resto della gravidanza sarà però segnata dalla presenza di Ninjababy, un personaggio animato che, uscito dal suo taccuino, le renderà la vita un vero inferno ricordandole costantemente quanto lei sia una persona cattiva.
Icastica e divertente, la commedia di Flikke si nutre del mood femminile contemporaneo per dissacrare intelligentemente l’aura dell’istinto materno. Certo le note teneramente empatiche di Rakel sarebbero impensabili per un corrispettivo maschile (da sempre presentati come squallidi vermi). Potere dell’odierno neo-femminismo anelante al matriarcato
"Ninjababy" affronta con leggerezza il tema della gravidanza indesiderata. La "cattiva" coscienza di Rakel prende le forme di un neonato animato che è quanto basta per fare del film una commedia adolescenziale che oscilla tra i connotati fantastici e le implicazioni esistenziali. Un film che si lascia vedere con piacevole interesse. Gradevole.
Sembra che ultimamente il tema del mancato senso materno sia divenuto in qualche modo ricorrente. Annovero almeno un paio di titoli di una certa rilevanza, pur con i dovuti distinguo per ambientazione temporale, toni e stile narrativo. Uno senza dubbio è La scelta di Anne di Audrien Diwan, Leone d’Oro a Venezia 78, film coinvolgente ma a momenti eccessivo nella brutalità… leggi tutto
Questa è una commedia norvegese super fighissima e che, se capita, non si deve perdere. C’è una coppia di amiche, una lavora e l’altra, la protagonista, è una fumettista che di fatto passa il tempo a cazzeggiare invece di mettersi sotto a lavorare. Entrambe sono giovani e se la godono: feste, bere, divertirsi. A inizio film la nostra protagonista si scopre…
Sembra che ultimamente il tema del mancato senso materno sia divenuto in qualche modo ricorrente. Annovero almeno un paio di titoli di una certa rilevanza, pur con i dovuti distinguo per ambientazione temporale, toni e stile narrativo. Uno senza dubbio è La scelta di Anne di Audrien Diwan, Leone d’Oro a Venezia 78, film coinvolgente ma a momenti eccessivo nella brutalità…
Quando compiliamo questa lista aspettiamo sempre la mattina del giovedì per valutare l'effettiva distribuzione dei titoli nelle sale, verificando le scelte di distributori ed esercenti…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: NINJA BABY
Basta la frase iniziale che apre il film, per inquadrare Ninja Baby come una delle commedie più belle e irriverenti degli ultimi anni.
“Mi chiamo Rakel e non mi piace lo sperma”.
Vincitore della Migliore Commedia agli EFA 2021 (gli Oscar Europei), Ninja Baby è un film tagliente e irriverente che mescola tenerezza e…
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Commenti (4) vedi tutti
Wow, che figata di film. Se volete una commedia adulta, fuori dai clichè USA o peggio, ITA, eccola qua. Non facile da rintracciare, però.
leggi la recensione completa di tobanisIcastica e divertente, la commedia di Flikke si nutre del mood femminile contemporaneo per dissacrare intelligentemente l’aura dell’istinto materno. Certo le note teneramente empatiche di Rakel sarebbero impensabili per un corrispettivo maschile (da sempre presentati come squallidi vermi). Potere dell’odierno neo-femminismo anelante al matriarcato
commento di Inside manTante risate, se si ha la capacità di non scandalizzarsi, ma anche innumerevoli spunti di riflessione
leggi la recensione completa di darkglobe"Ninjababy" affronta con leggerezza il tema della gravidanza indesiderata. La "cattiva" coscienza di Rakel prende le forme di un neonato animato che è quanto basta per fare del film una commedia adolescenziale che oscilla tra i connotati fantastici e le implicazioni esistenziali. Un film che si lascia vedere con piacevole interesse. Gradevole.
commento di Peppe Comune