Regia di Christoffer Boe vedi scheda film
Carsten e Maggi sono una coppia perfetta e vincente, almeno in apparenza: giovani, belli, sposati con due bimbi piccoli e con un'azienda di famiglia di notevole successo: il ristorante Malus. Ma una cosa tormenta entrambi: il mancato raggiungimento della stella Michelin. Nella folle rincorsa verso la perfezione, cercando in ogni modo di farsi notare dai critici culinari più influenti, la coppia perde il controllo della situazione non appena una lettera anonima avverte Carsten che Maggi ha un altro uomo.
Questo è il suo ottavo lungometraggio in poco meno di venti anni di carriera: Christoffer Boe è oramai uno dei registi più noti in Danimarca e il suo nome comincia a essere noto anche all'estero. Con Taste of hunger il Nostro mette in scena, con un copione da lui stesso scritto insieme a Tobias Lindholm, il dramma di una coppia borghese ossessionata dal raggiungimento del successo professionale, qui rappresentato dall'agognata stella Michelin. Un obiettivo talmente importante per Carsten e Maggi, un orizzonte a cui i due guardano in modo talmente fisso e impaziente, da far dimenticare alla coppia che nel frattempo fuori dal loro ristorante la vita continua a scorrere. Nel bene, ma soprattutto nel male: la bolla sta per scoppiare. Il dramma si fa intenso e la regia di Boe segue con distacco i due poli della storia, ben interpretati da Katrine Greis-Rosenthal e da Nikolaj Coster-Waldau, senza mai prendere chiaramente le parti dell'uno o dell'altro. Nulla di trascendentale nel complesso, con un finale forse un po' troppo ottimista e costruito con poca logica, ma sicuramente un'opera gradevole alla visione. Cento minuti di durata, produzione Zentropa, Nicolas Bro compare in una parte laterale. 5/10.
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