Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Il padre ottuagenario discute con il figlio sessantenne: è meglio sopravvivere nonostante la vecchiaia o morire prima? Due ragazze incontrano uno strano e affascinante playboy che si innamora di una di loro. Una ragazza pensa che una strega sia in grado di assicurarle l’immortalità. Ritmo lento e trasognato, con improvvise geniali accelerazioni e un tono grottesco inarrivabile. Per de Oliveira, il più anziano regista in attività, capace di ripresentarsi ogni anno con un nuovo sorprendente film, la vecchiaia non è un dramma e neanche una gioia, bensì una categoria dello spirito, da affrontarsi con l’imperturbabile leggerezza che lo stesso regista dimostra apparendo nella scena del ballo. Riferimenti letterari, invenzioni visive, originalità d’approccio rendono il regista portoghese campione di un cinema non omologato, capace di proporre ogni volta un film nel quale non è importante capire il significato di tutti i simboli ma farsi trascinare dal flusso e dalla magia delle immagini. La stessa magia che affascina la ragazza del terzo episodio, il più bello e originale: una magia che non pretende di compiere miracoli o di risolvere problemi, ma che trascina chi ci crede in un vortice di sensazioni che è poi il senso stesso del mistero della vita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta