Regia di Jafar Panahi vedi scheda film
È una macchina da presa ispirata e consapevole quella di Jafar Panahi, il regista che si era rivelato con “Il palloncino bianco”, che ancora una volta ci conduce a scoprire il quotidiano attraverso lo sguardo di una bambina. La piccola testimone è Mina che, all’uscita da scuola, non trova nessuno ad attenderla. La bambina è volitiva e si avventura per la città ribollente di traffico e pigramente concentrata sulla partita contro la Corea del Sud degli ultimi mondiali. Il mondo degli adulti appare distratto e disinteressato ai problemi di Mina che nel frattempo si è persa. Ma sull’autobus che dovrebbe infine ricondurla a casa, Mina guarda dritto nella macchina da presa e demolisce l’illusione del cinema dicendo: \
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