Regia di Lois Patiño vedi scheda film
Stupendo film di visione poetica disperata, ispirata ai Mostri Marini, alla Luna (Mostro essa stessa), alle Streghe di Satana, alla fatica, impossibile, del vivere, all'impossibilità del morire, alle ineluttabilità tutte, originarie e indotte: tanto l'Oceano, tanto alle dighe (maledette e mefitiche) costruite invano contro quell'oceano che di suo, per contro, da centomila anni innalza rocce fatali di forme inaudite, custodia e dominio del genere umano inerme, confuso, appunto: disperato.
Una costruzione filimica che, da vero prodigio del Male, resta per tutto il tempo estraniante, metafisico, ma contemporaneamente carnale, reale, vera.
Un film "spaventoso" nel senso proprio del termine. Raffinato, accurato, ricco anche di tecnicalità fotografiche notevoli (le riprese subacquee, ad esempio, o le "grida" infernali dei cetacei, o quell'infragnersi di vertri a volume altissimo che fa saltare sulla polrona quando giunge, improvviso, in mezzo ad un nulla che attende non si sa cosa), di approvvigionamenti a fonti culturali di grande interesse (le cartografie, i rituali ancestrali, i panorami inquietanti di quella Galiziia da sempre "Finis Terrae", ben prima ( o ben otre) che vi comparissero i suantuari cristiani.
Film a mio avviso notevole.
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