La recensione su Red Moon Tide

di alan smithee

8 stelle

MUBI

Rubio è sparito, la sua barca trovata alla deriva tutta a pezzi, ed il piccolo villaggio sulla costa galiziana che nei confronti del tenace subacqueo e pescatore provava quasi un senso di devozione, non fosse per il fatto di essere sempre riuscito a recuperare i corpi dei marinai annegati, in modo da permettere alle relative famiglie di dar loro degna sepoltura, si ritrova disarmato, fragile, impotente di fronte ad un luogo che pare in ostaggio di esseri minacciosi e in procinto di fagocitare tutto ciò che vive all'interno del villaggio.

Dalla riva del mare uno scoglio, apparso come d'improvviso, appare ai paesani attoniti come un mostro dalle fauci spalancate destinato a fagocitare tutto ciò che si muove, in linea con quanto raccontava la tradizione in merito ai più clamorosi inabissamenti di velieri nei secoli addietro.

E' suggestiva e narrativamente legata al fascino di un territorio misterioso e pressoché incontaminato, e che non si concede a particolari e definiti periodi storici in grado di identificarcisi, l'ultima opera di Lois Patino, che racconta, con uno stile tutto personale e legato ad un racconto indiretto e per immagini, il mistero della scomparsa di una figura "leader" di una comunità, la cui assenza provoca angoscia, sconforto, e tentazione a lasciarsi andare verso una deriva tra incubo e delirio apocalittico.

Le testimonianze sono raccontate da una voce fuori campo, ma i volti sono quelli schietti ed autentici della popolazione anziana locale, mentre tre fantasmi sopraggiungono in quei luoghi devastati dalla moria misteriosa dei peschi, e sconvolti da quel pallore rosso fuoco che dipinge ogni sfondo, per celebrare quella morte annunciata che corrisponde all'inizio di una probabile fine.

Il film, complesso, affascinante, evocativo, pessimista e privo di soluzioni aperte almeno al dubbio, risulta un'opera notevole, sia dal punto di vista visivo, sia da quello della sperimentazione del linguaggio.