Regia di Paul Henreid vedi scheda film
Un titolo italiano piuttosto fuorviante per un melodramma dalle tinte noir assai coinvolgente, che gioca sul tema del doppio come maschera 'invisibile' che una volta 'indossata' non permette più di tornare indietro. Ma è anche un film che omaggia la Davis e le protagoniste da lei interpretate negli anni '40, e che allo stesso tempo ne suggella quasi una sorta di sinistra 'permanenza nella morte': uccide la volgare gemella e ne prende il posto, rinunciando all'amore e a una possibile serenità senile, ma, in senso metacinematografico, uccide se stessa per poter 'morire di nuovo'. E così, non fa che sublimare la propria immortalità. Anche se la regia di Henreid non presenta particolari originalità, è un'opera da riscoprire, e di difficile collocazione nel panorama hollywoodiano.
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