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Pussy talk

Regia di Claude Mulot vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pussy talk

di undying
5 stelle

Prima (surreale) commedia hard francese a raggiungere il successo negli USA. L'inatteso riscontro economico conduce definitivamente il regista (fino ad allora di cinema "regolare") Claude Mulot (accreditato come Frédéric Lansac) al genere delle luci rosse.

 

locandina

Pussy talk (1975): locandina

 

Joëlle (Pénélope Lamour) è un'affermata dirigente d'azienda, sposata con Eric (Jean-Loup Philippe). Ultimamente i loro rapporti di coppia sono piuttosto freddi, tanto che Joëlle a letto non prova più alcun appagamento. Finché un giorno, con sorpresa, scopre che la sua vagina parla, consigliandole di mettere in pratica attività sessuali di vario tipo. Tutto ciò le accade dopo essere stata sedotta da una ragazza bionda, che le ha trasmesso questa insolita "patologia". Una sera, mentre Joëlle dorme, la vagina racconta al marito il suo passato: da quando ha perso la verginità con un Pinocchio in miniatura, al ricatto -fatto assieme a una compagna di scuola- a un professore superdotato, sino a finire a sedurre, in confessionale, un prete.

 

"È la notizia più sensazionale, dopo quella dell'uomo sulla luna..." (Espressione del giornalista informato dalla psichiatra, sulla patologia di Joëlle).

 

scena

Pussy talk (1975): scena

 

Claude Mulot, regista di Tre gocce di sangue per una rosa (1970), dietro pseudonimo di Frédéric Lansac a partire dal 1974 (Les charnelles) si dedica all'hard, per tornare solo più tardi (1981) a dirigere un'altra manciata di film regolari. Il suo secondo film per adulti è questo surreale Le sexe qui parle, ispirato da un romanzo di Denis Diderot, e storicamente è anche il più importante, essendo stato il primo hard francese ad essere molto bene accolto in America. Probabilmente, come conseguenza del successo di Gola profonda (1972), data la stravagante sceneggiatura che in parte accomuna i due titoli: sono entrambe commedie e, in tutte e due i casi, con la protagonista affetta da una incredibile patologia. È vero che Joëlle non ha il clitoride in gola, ma il suo -pur essendo dove deve essere- parla. Ed è anche sboccato. La prima mezz'ora di Le sexe qui parle, dato per scontato che il soggetto è demenziale e che non ricorre, nel film, alcun altro significato se non quello ironico, è a dir poco eccezionale. Mulot, tecnicamente un gran cineasta, piazza due o tre scene indimenticabili (quella in macchina, con Joëlle circondata da uomini che schizzano sui finestrini, è da guinnes dei primati), girando con personalissimo stile. Notevole poi il lavoro di editing (non a caso opera di Gérard Kikoïne, di lì a breve futuro regista di ottimi hard) valorizzato da una colonna sonora, opera di Mike Steïthenson, davvero suggestiva.

 

scena

Pussy talk (1975): scena

 

Benché Pénélope Lamour, per quanto fisicamente ben fatta, non abbia il fascino (né le capacità interpretative) di tante sue colleghe, la presenza di Ellen Earl (la psichiatra) permette di spalancare gli occhi, nella sensuale scena che la vede coinvolta prima con il marito Eric, poi con la stessa Joëlle. Detto questo però, la restante ora del film, per quanto esplicita, mostra i suoi limiti, diventando il giochino ripetitivo e in parte sfuggito di mano al regista. Da segnalare le allucinanti soggettive "dall'interno della vagina" e il movimento della stessa quando parla (con un timbro vocale ibrido: né femminile, né maschile). Il finale, con "trasmissione" della malattia ad Eric, minaccia un seguito, che Mulot realizza a distanza di un paio d'anni (1977). Le sexe qui parle resta comunque un titolo di culto della cinematografia hard francese, soprattutto se inserito in un contesto (metà Anni '70) di sperimentazione, spesso condotta affrontando il porno seriamente, cioè a dire con vere sceneggiature, validi attori e produzioni accostabili a quelle del cinema regolare.

 

scena

Pussy talk (1975): scena

 

Versione italiana

 

Sembra esserne a suo tempo uscita anche una edizione VHS (irreperibile) con audio italiano, per la label Fogliadifico. Con quale titolo? La passera parlante.

 

Curiosità 

 

- Nel 1977 Tom DeSimone, regista di Hell night (e di parecchi film gay), realizza una scialba commedia dal titolo Chatterbox... il sesso parlante. Le coincidenze a volte sono imprevedibili, ma resta forte il dubbio che alla base di questa operazione ci stia proprio Le sexe qui parle.

 

- Joëlle in età giovanile è interpretata da Béatrice Harnois, attrice quello stesso anno presente nel ruolo principale in Felicia (La cuginetta inglese) di Max Pécas.

 

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Ellen Earl (la psichiatra) in Le sexe qui parle 

 

"Le parole sono per le donne il miglior afrodisiaco. Il punto G è nelle orecchie, chi lo cerca più in basso perde il suo tempo." (Isabella Allende)

 

Tema musicale 

 

F.P. 02/03/2020 - Versione visionata in lingua francese (durata: 88'20")

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