Regia di Andrzej Zulawski vedi scheda film
Storia d'amore e di follia tra due anime che nascondono un doloroso passato.
Le immagini di una colorata e lampeggiante radiografia alla testa, accompagnata da una musica allucinata e potente, aprono i titoli di testa e, quando leggiamo il nome del regista, capiamo che sarà una storia allucinata, ma anche malinconica, romantica e commovente...
Stavolta il Maestro Andrzej Zulawski, da un romanzo della scrittrice Raphaële Billetdoux (che ha rinnegato il film a causa di un disaccordo col regista), racconta l'incontro (e la storia d'amore) tra due anime tormentate da un dramma interiore e la spasmodica ricerca di un qualcosa che distrugga (o almeno allontani momentaneamente) la propria infelicità. Il suo è un cinema fatto di dialoghi prepotenti (a volte troppi, in tal caso appesantiscono la durata del film), corpi nudi, sguardi, follia, ironia, magia, tristezza, tragedia, orrori del presente e passato, amore.
Da amare o da odiare ma che non lascia indifferenti. Sulla trama dei suoi film meglio sapere poco per apprezzarli meglio durante la visione. Bravi gli interpreti, Sophie Merceau cresciuta bene dal ruolo de IL TEMPO DELLE MELE, qua splendida e sensuale maga (una allucinata Circe moderna, destinata come lei alla tragedia?), e Jacques Dutronc, attore e cantante, visto in A NOI DUE di Claude Lelouch.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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