Regia di Giacomo Campiotti vedi scheda film
I genitori del piccolo Isacco si dividono: il papà resta a Venezia, la mamma va a Varese e Isacco la segue. L'ambientazione in una nuova realtà è dura, ma accettare la separazione dei genitori è comunque peggio.
Corsa di primavera è il debutto in lungometraggio per Giacomo Campiotti, futuro autore di numerose fiction televisive e già regista di qualche corto. Una pellicola 'comenciniana' nel basso profilo della storia, priva di grandi colpi di scena, ma soprattutto negli argomenti, essendo l'infanzia il nodo centrale di svariate produzioni di Comencini. La sceneggiatura è di Lucia Maria Zei e del regista: una storia a lieto fine che nei suoi indecisi (voluti, senz'altro) mezzi toni però mai lascia trasparire una reale angoscia da parte del piccolo protagonista, sgomento, impaurito, ma mai disperato come in effetti dovrebbe essere. Nel corso del film tutto porta a pensare al lieto fine, insomma. Cast composto da nomi di scarso rilievo e altrettanta efficacia, con l'unica eccezione di Roberto Citran, all'epoca comunque alle prime esperienze sul set; buon lavoro invece da parte di Stefano Caprioli, autore di una bella colonna sonora. L'opera seconda per Campiotti arriverà solamente un lustro più tardi: Come due coccodrilli, nel 1994. 3,5/10.
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