Regia di Elisa Amoruso vedi scheda film
Non convince del tutto questo film del 2020 che, come la canzone della Goggi, ha forse troppa fretta di arrivare ad un primavera dei sentimenti ma finisce per rimanere in un limbo indefinito tra commedia sentimentale e dramma esistenziale
E' un pò altalenante il risultato di questo film del 2020, che guarda con gli occhi rivolti al passato (quello di una famiglia poliedrica e sui generis) ma anche alla scoperta dell'amicizia e dell'amore in tutte le sue declinazioni. Altalenante perchè non sempre si riesce ad uscire da un certo clichè dei film biografici, dove ci si lascia trasportare fin troppo dal sentimento e dal ricordo (e di "Amarcord" ne nasce giusto uno ogni era cinematografica..). La famiglia, motore di tutto, che in parte si frantuma ed in parte si ricompone come i pezzi di un puzzle, diventa così quasi un pretesto per indagare il vero punto topico del film, quell'educazione sentimentale che fa dell'adolescenza uno dei momenti più brutti e più belli al tempo stesso. E se la canzone della Goggi, che da il titolo al film, torna giusto in uno dei momenti più belli della pellicola quando, sedute in macchina, madre e figlia si lasciano scappare qualche lacrima, per il resto tutto si trascina un pò stancamente verso i bei titoli di coda, con la vera famiglia della regista ritratta in vecchi filmini d'epoca.
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