Regia di Aleksandr Boguslavskiy vedi scheda film
Ambientato in una sorta di presente alternativo, questo film racconta la storia di Abigail, la giovane abitante di un'imprecisata città nella quale la convivenza tra chi possiede il dono della magìa e le altre persone è resa impossibile dalle autorità, le quali, per un loro tornaconto, fanno credere che i maghi siano malati di un morbo molto contagioso. Quando Abigail era bambina, il padre, ritenuto infetto, le fu portato via; a distanza di alcuni anni, è intenzionata a far luce sul mistero. Un discreto film fantasy di produzione russa. il racconto non brilla per originalità. I temi trattati sono stati ben approfonditi nei media di genere quali romanzi, serie TV e videogiochi, esempio i vari episodi di Final Fantasy. La loro rielaborazione è, comunque, gradevole. Ho apprezzato l'evocativa ricostruzione di una città ferma agli anni '30 per costumi e veicoli e le molte suggestioni steampunk, richiamate dalla presenza di meccanismi di ogni sorta, anche direttamente collegati alle capacità magiche di alcuni personaggi. La trama è complessa e non agevole da seguire, per la presenza di fasi oniriche e la non linearità temporale della sequenza degli eventi. Ciò, purtroppo, porta a gravi e ripetute incongruenze di sceneggiatura. La protagonista è interpretata dall'attrice georgiana Tinatin Dalakishvili, non una bellezza, almeno secondo i canoni occidentali, ma in grado di reggere la scena. Bravo anche Eddie Marsan nel ruolo del papà di Abigail, una presenza sempre confortante e protettiva. Il "senso del meraviglioso", un elemento che tendo a cercare in questo genere di film è presente, ed è evocato da una dolce, a volte malinconica, colonna sonora; ma non ritengo cehe quest'opera sia destinata prioritariamente ai più giovani. Il tema della magìa, il cui possesso è causa di invidia per il detentore del potere - la cui insegna ricorda vagamente una svastica - e pertanto causa di discriminazione, odio, eliminazione fisica, è trattato in modo da richiamare alla mente note tragedie del XX secolo. il mio giudizio sul film è, pertanto, positivo. Ambientazione ed elementi fantastici sono strumenti espressivi che il regista Aleksandr Boguslavskiy sa sfruttare per trattare tematiche e trasmettere valori di rilievo.
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