Regia di Sam Hargrave vedi scheda film
Netflix ogni tanto riesce a regalare al suo pubblico qualche bella sorpresa come nel caso di questo Tyler Rake, titolo italiano (ma adottato anche in altri paesi) dell’originale Extraction, più consono forse a quanto raccontato nel film ma probabilmente non troppo adatto se l’intenzione è invece quella di aprirsi, come sembrerebbe, a una vera e propria serializzazione.
Tratto da una Graphic Novel (leggi fumetto) del 2014 chiamata Ciudad e realizzata da Ande Parks & Fernando Gonzales con la collaborazione degli stessi Joe & Anthony Russo che decidono di produrne una trasposizione cinematografica, con Anthony alla produzione e lo stesso Joe che si occupa invece di scriverne la sceneggiatura, rielaborandola e trasferendola dal Messico dell’originale a fumetti al meno scontato Bangladesh.
L’ntuizione coraggiosa e, a conti fatti, vincente del duo, balzati alle cronache di tutto il mondo grazie ai successi ottenuti con i Marvel Studios, è di affidarne l’incarico ad un regista esordiente ma con un importante background nel campo degli stunt e che risponde al nome di Sam Hargrave, un lungo curriculum alle spalle come stuntman, stunt coordinator & fight coordinator e una nutrita serie di film di successo alle spalle, tra cui le collaborazioni con gli ultimi film dei Russo, a partire dal The Winter Soldier (di cui era anche controfigura di Chris Evans) fino agli ultimi due Avengers campioni di incassi.
Una responsabilità non da poco considerando il budget di 65 milioni di dollari per il film a lui affidati.
Un percorso molto simile a quello di Chad Stahelski & David Leitch, anche loro dal passato di stuntmen, oltre che collaboratori con lo stesso Hargrave in Atomica Bionca di Leitch, di cui Sam era coordiantore degli stunt e Fight Choreographer, e le cui similitudini non si limitano solo a questo ma anche alla natura stessa dell’opera prima di Hargrave, inevitabilmente debitore sotto molti punti di vista del loro personaggio di maggior successo, John Wick.
Action lineare ed estremamente semplice almeno quanto terribilmente efficace, Tyler Rake è un giocattolone piuttosto divertente correlato da un robusta dose d’azione e di violenza, anche piuttosto estremizzata, e costruito in modo tale da lasciare senza fiato lo spettatore, costantemente trascinato nella vicenda da un susseguirsi di situazioni e azioni che, nonostante la trama piuttosto esile, finiscono per inchiodarlo alla poltrona.
La sceneggiatura dei Russo infatti è piuttosto scarna e lineare, in parte sacrificata nella costruzione dei personaggi per cui non si ha particolari evoluzioni e/o approfondimenti in favore di una spettacolarizzazione della vicenda, ma l’intento del film è esattamente questo ed è l’aspetto ludico e spettacolare ad esserne esclusivamente l’elemento trainante, e in questo il film ci riesce in modo decisamente convincente, oltre che in maniera conscia ed onesta.
Nel tentativo (riuscito) di trasmettere un certo crudo realismo, anche quando i personaggi estremizzano le proprie capacità quasi oltre i limiti umani, Tyler Rake ti porta direttamente in mezzo all’azione dove la violenza è brutale e gli scontri intensi e pesanti, sembra quasi di avvertire per davvero l’impatto dei colpi sia con le armi da fuoco ma anche con lame o semplici armi di fortune, compresi anche i rastrelli (in inglese, rake), riducendo al minimo gli stacchi ma sempre il tutto con estrema chiarezza a cui si aggiunge anche una certa ricercatezza visiva che sfocia in alcuni virtuosismi registici come la bellissima scena in (finto) piano sequenza di quasi 12 minuti, uno scontro itinerante con inseguimenti in auto e a piedi, con la camera che in continuazione entra e esce da macchine in corsa, palazzi e cortili o strade tra sparatorie, esplosioni, auto ribaltate e scontri corpo a corpo in una sequenza realizzata benissimo e dal forte impatto visivo e che, da sola, vale il prezzo del biglietto (o dell’abbonamento).
Molto buona la prova del protagonista Chris Hemsworth, anche produttore della pellicola, in un ruolo costruito apposta per lui (e, soprattutto, per il suo fisico) e in cui dimostar di poter convincere anche in ruoli d’azione diciamo “vecchio stile”.
Nel cast anche il giovane Rudhraksh Jaiswal nel ruolo del giovane da salvare, la splendida attrice iraniana Golshifteh Farahani in un ruolo fondamentale soprattutto nel finale, il convince Randeep Hoopa nel robusto ruolo del degno antagonista poi alleato di Rake, un pò a sorpresa quasi un vero co-protagonista, e in un ruolo di contorno, addirittura David Harbour.
Cosa si può volere di più dalla vita?
(un sequel?)
VOTO: 7
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