Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Un giornalista va a New Orleans per indagare su una setta che compie riti voodoo; si porta anche la provocante mogliettina, che naturalmente si dà subito da fare con un membro di tale setta. Ma nel frattempo il giornalista non rimane con le mani in mano.
Sconclusionata pellicola erotica priva di particolari attrazioni al di là della presenza di Valentine Demy quale protagonista femminile, Pomeriggio caldo è stata anche distribuita come Undici giorni, undici notte 3 – pur non avendo nulla di nulla a che fare con i primi due capitoli della presunta saga, già essi indipendenti l’uno dall’altro. L’unica costante per i tre film è naturalmente la regia di Joe D’Amato, che spinge abbastanza sul pedale del sesso in questo caso pur non sconfinando mai nell’eccessivo esplicito; nelle vesti di Federiko Slonisko il Nostro firma anche la fotografia (effettivamente curata a sufficienza), mentre nulla si sa a riguardo dello sceneggiatore e soggettista David Resseguier ed è perciò automatico pensare che si tratti dell’ennesimo pseudonimo di D’Amato. La storia fa in ogni caso acqua da tutte le parti ed è pretestuosa all’ennesima potenza. Se la Demy recita dignitosamente, per quanto il suo ruolo le imponga principalmente di spogliarsi e accoppiarsi, la scelta di Cort McCown come protagonista maschile non è invece particolarmente azzeccata; nel resto del cast non spiccano nomi o volti degni di nota, d’altronde, anche se in rete si sostiene che ci sia una comparsata anonima di Laura Gemser. 2/10.
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