Regia di Sergio Garrone vedi scheda film
1943. Durante la seconda guerra mondiale le truppe italiane, alleate con quelle naziste, si trovano a fronteggiare gli angloamericani mentre sono a corto di carburante. Una missione disperata avrà così luogo per recuperare il greggio dal paese arabo di Bahrein.
Dopo quattro spaghetti western, Sergio Garrone cambia genere e dirige questo film di guerra: manco a dirlo, immediatamente dopo tornerà al western. Perchè La colomba non deve volare (nome in codice della missione al centro della trama) è un lavoruccio che ha dalla sua poche attrattive e molti limiti; fra le prime c'è senz'altro il - non eccezionale, ma - discreto mestiere del regista, così come il casting azzeccato; fra le seconde va innanzitutto annoverata una sceneggiatura, firmata dallo stesso Garrone con Tito Carpi, Mario Di Nardo e Giuseppe Masini (autore unico del soggetto), nella quale il ritmo stenta a decollare, i personaggi non hanno una definizione caratteriale più di tanto esplicita e l'azione è riservata pressochè alle ultime sequenze della pellicola. Quantomeno i difetti di scrittura aiutano a non partecipare più di tanto emotivamente alle disavventure dei soldati fascisti, che per quanto italiani sono anche alleati dei nazisti in una guerra assurda e sanguinolenta come il secondo conflitto mondiale è stato. Come spesso accadeva nei film di Garrone (Sergio), c'è Garrone (Riccardo, il fratello attore, maggiormente noto) a interpretare uno dei ruoli centrali; compaiono in scena qui anche William Berger, Howard Ross (all'anagrafe Renato Rossini), Horst Buchholz e Andrea Scotti. Passabile la colonna sonora di Riz Ortolani, capace d'altronde di fare ben di meglio; la co-produzione, nemmeno miserrima, vede impegnate società italiane e tedesche; da apprezzare gli sforzi del regista e del montatore (non citato nei titoli, nè di testa nè di coda) per assemblare materiale di repertorio di bombardamenti con girato originale. 3/10.
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