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Cupid

Regia di Scott Jeffrey vedi scheda film

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La recensione su Cupid

di undying
3 stelle

Terzo film (dopo Bad nun e The final scream) di un regista in frenetica attività... a dispetto della qualità, via via in progressivo peggioramento.

 

locandina

Cupid (2020): locandina

 

Ripetutamente presa in giro dalle compagne di scuola, spesso sottoposta ad imbarazzanti scherzi, Faye (Georgina Jane), arriva a praticare un rito di magia nera per vendicarsi di tutti i torti subiti, evocando un malvagio demone di nome Cupid (Bao Tieu). La maledizione si compie in una scuola, nell'arco di 24 ore circoscritte alla giornata di San Valentino.

 

Sarah T. Cohen

Cupid (2020): Sarah T. Cohen

 

Dopo un incipit d'animazione, durante il quale viene rappresentata la tragedia del mitologico Dio romano Cupido, arricchita da un risvolto inedito, Scott Jeffrey (regista e sceneggiatore) ci propone un breve antefatto nel quale un padre di famiglia, dopo aver abbordato su una chat d'incontri una ragazza, subisce le ire della (malevola) divinità caduta. Quindi l'azione si sposta due giorni prima di San Valentino, mostrandoci il brutto scherzo architettato da Elise (Sarah T. Cohen, graziosa attrice di buone promesse) alle spalle di Faye, che coinvolge -suo malgrado- il professore del quale la studentessa è invaghita. In Cupid, film che in più momenti scade nel comico involontario (le sequenze in CGI del demone volante ad esempio), Scott Jeffrey vorrebbe affrontare un discorso più ampio. Infatti l'avversione di Elise per Faye è motivata dal fatto che il padre intrattiene una relazione con la madre (vedova) della compagna di scuola. Il tradimento, insomma, scatena inevitabilmente l'odio, che qui si concretizza nel (mostruoso) look di Cupido, pronto a colpire mortalmente con frecce sibilanti, mazzi di rose (!) o manufatti metallici arroventati a forma di cuore. Le originali intenzioni però si perdono per strada, a causa di un budget modesto che impone pochi (e mal realizzati) effetti speciali e soprattutto per le reazioni dei protagonisti, a dir poco impossibili.

 

scena

Cupid (2020): scena

 

Da un lato quindi si tratta di uno slasher originale (quando mai s'è vista la morte interagire durante un rito di evocazione, o Cupido sfrecciare nei cieli per lanciare dardi avvelenati?), dall'altro regna una sciatteria d'insieme che, partendo dalla sceneggiatura, arriva poi a coinvolgere interamente il set. Purtroppo è dunque confermato il progressivo decadimento artistico di Scott Jeffrey, regista che era partito alla grande con il grazioso Bad nun per poi commettere un passo falso dirigendo The final scream, film nel quale, in occasione di una precedente recensione, si era fatto cenno -dubitando sull'esito- alla prolifica attività del regista che oltre ad essere coinvolto nei già citati progetti (Hellcat, ClownDoll, Silent place e The gardener) è attualmente all'opera anche su Deadly water.

 

scena

Cupid (2020): scena

 

"E sto cosino piagnucoloso, bendato, orbo, capriccioso, questo vecchio bebé, nano gigante, don Cupido, reggente de’ versi d’amore, signor delle mani al cuore, unto monarca di sospiri e lagne, sire di perdigiorno e malcontenti, temuto principe delle fessurine nelle sottane, re delle braghette, unico imperatore e generale in capo de’ trottanti tutori della morale… Ah povero me!" (William Shakespeare)

 

 

F.P. 21/02/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 84' - Data del rilascio USA: 06/02/2020)

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