Jean Vigo, dopo aver terminato il collegio, si trova catapultato in un sanatorio sui Pîrenei per curarsi dalla tubercolosi. Spirito ribelle si scontra subito con il direttore della clinica. Nello stesso nosocomio è ricoverata Lydu Lozinska, che si trova lì da due anni senza che nessuno se ne prenda cura. Jean si sente subito attratto da lei e tra i due inizia un'amcizia che ben presto si trasformerà in amore. I due scappano dal sanatorio. Intanto Jean comincia a lavorare per il cinema.
Note
Vita breve ma intensissima, di Jean Vigo, figlio dell'anarchico (suicidatosi in prigione) Miguel Almereyda, e primo grande regista indipendente della storia del cinema. Temple non riesce a sfruttare completamente le potenzialità di una storia ad alto tasso emozionale. Superbi comunque i due protagonisti.
Vita, breve ma intensissima, di Jean Vigo, figlio del grande anarchico (suicidatosi in prigione) Miguel Almereyda, e primo grande regista indipendente della storia del cinema, morto nel ‘34 a soli 29 anni e responsabile di tre capolavori (fotografati da Boris Kauffman, fratello di Dziga Vertov) quali “A propos de Nice” (‘30), “Zero in condotta” (‘33) e “L’Atalante” (del… leggi tutto
vigo era un genio che purtroppo e' stato ostacolato dall'ambiente e dalla sua malattia.e questo bel film di temple (regista sottostimato) da' una costruzione della vita dell'artista vigo e del suo strano ma geniale modo di girare e vivere.molto bravi gli attori e bella la fotografia. *** leggi tutto
La vera storia dell'avventurosa e sfortunata vita di Jean Vigo è raccontata con qualche 'abbellimento' (libertà di romanzare sugli avvenimenti reali) in questa fiction da un regista affezionato agli artisti maledetti: Julian Temple, lo stesso che esordì nel 1979 con The great rock and roll swindle, il mitologico film sui Sex pistols e che girerà subito dopo un secondo lavoro sulla band,… leggi tutto
La vera storia dell'avventurosa e sfortunata vita di Jean Vigo è raccontata con qualche 'abbellimento' (libertà di romanzare sugli avvenimenti reali) in questa fiction da un regista affezionato agli artisti maledetti: Julian Temple, lo stesso che esordì nel 1979 con The great rock and roll swindle, il mitologico film sui Sex pistols e che girerà subito dopo un secondo lavoro sulla band,…
"Playlist libera" credo sia il termine giusto dato il soggetto: Jean Vigo. Un nome che in un sito di cinema come questo, con gente preparatissima e agguerrita, sembra ricorrere poche volte (io stesso faccio ammenda per…
Non mi è piaciuto. Una insulsa storia d'amore sopra una programmatica ma non espressa passione per il cinema. Pretese espressioniste da telenovela. Inutile sesso. Sciocco. Con qualche grossolana pretesa di imitazione da Vigo. Può interessare la ricerca dei motivi per cui la critica loda certi film...
vigo era un genio che purtroppo e' stato ostacolato dall'ambiente e dalla sua malattia.e questo bel film di temple (regista sottostimato) da' una costruzione della vita dell'artista vigo e del suo strano ma geniale modo di girare e vivere.molto bravi gli attori e bella la fotografia. ***
Vita, breve ma intensissima, di Jean Vigo, figlio del grande anarchico (suicidatosi in prigione) Miguel Almereyda, e primo grande regista indipendente della storia del cinema, morto nel ‘34 a soli 29 anni e responsabile di tre capolavori (fotografati da Boris Kauffman, fratello di Dziga Vertov) quali “A propos de Nice” (‘30), “Zero in condotta” (‘33) e “L’Atalante” (del…
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