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L'inceneritore

Regia di Pier Francesco Boscaro dagli Ambrosi vedi scheda film

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La recensione su L'inceneritore

di mm40
3 stelle

In Veneto un potente inceneritore offusca con i suoi fumi i cieli di una città in preda alla follia, nella quale si aggira un serial killer ossessionato dalle tre scimmiette.

Un film di questo tipo non può che essere un’opera prima; per la precisione si tratta della prima regia di Pier Francesco (così accreditato sui titoli di testa: nome completo Pier Francesco Boscaro dagli Ambrosi) e della prima sceneggiatura di Pierfrancesco (sic; ma naturalmente è sempre lui). È un lavoro caotico all’ennesima potenza, che osa tutto quello che è in grado di osare sia dal punto di vista dei contenuti che della forma: ne risulta una specie di giallo-thriller a sfondo erotico permeato di sfumature intellettuali e di umorismo nero, con istanze ambientaliste che si dissolvono rapidamente, lasciando spazio a una marea di grottesco: nelle situazioni, nei personaggi, nei dialoghi. Sostanzialmente mancano solo i sandaloni del peplum e si è riassunta l’intera storia del cinema di genere in una sola pellicola; purtroppo però l’inesperienza dietro la macchina da presa ha il suo peso, sia sulla resa estetica in sé che sulla direzione degli interpreti, alcuni dei quali girano a vuoto. Quantomeno c’è Flavio Bucci fra i protagonisti, che salva il salvabile; al suo fianco tra gli altri anche Ida Di Benedetto, Pietro Francescato, Daniela Appolloni e Alexandra Groski (moglie del grande direttore della fotografia Tonino Delli Colli), con una particina anche per il rocker-trash Richard Benson, peraltro qui autore di una validissima colonna sonora. Sarà stranamente l’unico lavoro di questo tipo a lui affidato, anche se lo rivedremo come attore in un piccolo ruolo nel film di Carlo Verdone Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992). L’inceneritore è un guazzabuglio di idee nel quale qualcosa colpisce, qualcos’altro intriga, ma la maggior parte del pasticcio risulta difficile a digerirsi; sottotitolo: 1000 e non + 1000 (scritto così: perché? Boh). 3,5/10.

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