Regia di Mario Caserini vedi scheda film
"Nelly, la domatrice" diretto nel 1912 da Mario Caserini,
devo dire che non mi è dispiaciuto.
La storia racconta di Nelly che è una domatrice di leoni che lavora
in un circo in coppia con Alfredo.
Il loro accordo sul lavoro è perfetto e Alfredo è follemente
innamorato della ragazza che però sembra quasi indifferente
al sincero immutabile amore del suo compagno di vita e d’avventure.
Nelly è una ragazza esuberante e dopo uno spettacolo
cede alle attenzioni del Visconte Wilhelm, un elegante
uomo di vita che la irretisce con le sue attenzioni.
Il Film prodotto dalla Società Anonima Ambrosio,
ha la durata di un medio-metraggio di 24 minuti,
ma ai primi del novecento si era ancora in un periodo
narrativo sperimentale, tipo le inquadrature fisse,
e che si evidenziavano le scenografie, con in cabina
di regia l'esperto Mario Caserini, che riesce a coinvolgerti
in questa vicenda sentimentale con toni drammatici.
Comunque la storia tratta in ambito circense dove
Nelly è una star con i suoi leoni, e in collaborazione
con Alfredo ha successo con gli spettacoli sempre
pieni, e lei ha un mucchio di spasimanti, ma soprattutto
uno che è il ricco Visconte Wilhelm, che dopo varie
insistenze, la convince con la prova d'amore di
entrare nella gabbia dei leoni per prendere un fiore.
Ecco devo dire che questa scena è molto forte,
ed è impressionante per com'è girata.
Poi Nelly senza preavviso molla Alfredo e il circo
al suo destino,per scappare con il Visconte.
La storia è molto coinvolgente e costruita in due Atti,
e ti fa capire che all'inizio per Nelly è una storia
di passione, senza rendersi conto in che condizioni
ha lasciato Alfredo, e nel secondo si contrappongono
le varie vicende.
Finché Nelly si accorge che il Visconte non è
quello che immaginava.
Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove spiccano le interpretazioni di
Fernanda Negri-Pouget nel ruolo di Nelly,
Mario Bonnard in quello di Alfredo
e Mario Voller Buzzi in quello del Visconte Wilhelm,
e in più figurano anche Antonietta Calderai,
Oreste Grandi e Alfred Schneider e i suoi leoni.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
le scenografie di Alfredo Manzi e
la Fotografia in bianco e nero di Angelo Scalenghe.
In conclusione un gradevole Film,
girato in maniera dinamica racconta
questa storia in ambito ciecense,
di amore, lusso ma anche drammatica
e tragica,e riesce a coinvolgerti a dovere,
per un finale che non ti aspetti.
Il mio voto: 6,5.
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