Regia di Brian Robbins vedi scheda film
Provincia texana, ultima frontiera. Per scappare dalla morsa del destino segnato, da queste parti ragazzi e ragazze hanno una sola possibilità: i primi diventare assi del football, le seconde amanti dei campioni ingaggiati dai college del Nord. Il diciottenne Mox riesce nell’intento ma si accorge che la palla ovale, nella vita, non è tutto. Teen-age movie tagliato con l’accetta per piacere a censori e genitori. Due o tre “morali della favola” e tutte a senso unico: la ragazza in gamba è quella che pensa in anticipo al nome da dare al figlio e non quella che si vende al divo di turno. L’imperativo categorico per essere qualcuno è “studiare e lavorare onestamente”. L’unico personaggio odioso è il potente coach (Jon Voight) che dopa i suoi atleti fino a farli scoppiare, nemmeno fossimo al Tour De France. L’indicazione dell’autorità è: giovani, non ubriacatevi alla sera o vi schianterete in macchina. Più che un film, uno spot della Pubblicità Progresso. Le sequenze sul campo da football, quasi tutte al ralenti, sono notevoli ma non impressionano più nessuno. Meglio, a questo punto, aspettare il Superbowl. Quello vero.
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