Regia di Ubay Fox vedi scheda film
Horror indonesiano molto apprezzato in patria, che affonda in un mare di circostanziate banalità. La solita casa infestata, con spettro desideroso di impossessarsi di un corpo, è al centro di un film scontato, anche se molto ben realizzato. Ad inizio del 2020 ne è uscito il sequel (Rasuk 2).
Langgir Janaka (Shandy Aulia), odiata dalla madre perché ritenuta responsabile della morte del padre, vive con sofferenza il nuovo matrimonio tanto più che con il nuovo patrigno la madre ha avuto un figlio al quale ha dato il nome del padre, Bakula. Langgir partecipa ad una vacanza in una villa isolata denominata Karma Rinjani, in compagnia delle amiche Sekar, Inggrid e Lintang. Per giungere a destinazione, a causa di un ponte crollato, le giovani sono costrette ad attraversare un bosco nel quale si perdono. Con l'aiuto di Kumala Sari, una misteriosa donna incontrata casualmente, le ragazze raggiungono la villa. Quando Langgir scopre che ad attendere sta anche il fidanzato di Inggrid, per questioni di gelosia decide di abbandonare il gruppo. Intanto, misteriosi fenomeni cominciano ad accadere all'interno della casa, in passato testimone di un tragico fatto di sangue: Kumala Sari, precedente inquilina, si è tolta la vita e il padre, facendo ricorso alla magia nera, cerca corpi di giovani donne in cui far rivivere la figlia.
Intricato horror indonesiano che nel breve arco di tempo di un film vorrebbe trattare troppi temi, finendo per sintetizzare malamente una storia che presenta colpi di scena scontati e prevedibili. Al netto di una pasticciata sceneggiatura (ispirata da un romanzo) destinata a rendersi ancor più caotica nell'ultima mezz'ora, Rasuk si presenta però con una confezione di lusso grazie alla precisa e meticolosa regia di Ubay Fox, qui al terzo lavoro (è il suo secondo horror, dopo l'inedito Kembang Kantil).
Shandy Aulia
Nonostante l'omonimia con un film del 2011, ispirato da un mito malese, Ubay Fox dirige una storia che non presenta legami con il predecessore. Nel classico stile orientale, la presenza fantasmatica di Kumala (alla ricerca di un corpo da possedere) ha un look apparentabile alle varie cugine nipponiche, Sadako e Kayako, ma si manifesta talvolta con viso da spettrale morto vivente. Notevoli le insistite riprese aeree (non sempre effettuate con drone, ma opera di probabili gru) che sottolineano l'opprimente clima di pericolo cui vanno incontro le ragazze (spesso appunto riprese dall'alto). Dopo una prima parte molto ben costruita (tutta la lunga sequenze di smarrimento nel bosco), Rasuk tende a diventare l'ennesimo clone de La casa, con personaggi presi di mira dal fantasma di Kumala. Agli inizi di gennaio del 2020 ne è stato rilasciato un seguito (Rasuk 2), che non ha nulla da condividere con i protagonisti di Rasuk e la cui regia è stata assegnata al più esperto Rizal Mantovani.
"Possedere vuol dire dipendere da qualcosa e da qualcuno." (Dacia Maraini)
F.P. 23/02/2020 - Versione visionata in lingua indonesiana (durata: 86'10")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta