Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Henry Hathaway è uno di quei registi di cui semplicemente ci si può fidare: questo è un buon film di spionaggio, da seguire con attenzione, ricco di colpi di scena, col ritmo galoppante e una tensione che dura dall'inizio alla fine. Evidentemente i vari 007 hanno attinto da film come questi: il complesso gioco di spie, controspie e doppiogiochisti; la spia che legge il giornale in atrio; l'agognato microfilm nascosto in qualche oggetto; i servizi segreti dei vari stati e gli inseguimenti nelle vie della città.
L'elemento più interessante del film è la costante incertezza, professionale e sentimentale, del protagonista tra le due donne, di cui non riesce a capire se fanno il doppio gioco o se sono sincere con lui. Lo spettatore è irretito nella sua stessa incertezza.
Tyrone Power dà una buona interpretazione, lontana dalle vanità di divo adorato dalle donne qual era. E' da segnalare anche Hildegarde Neff, attrice poco nota che però avrebbe meritato un po' di fama. E' da aggiungere che la presenza di Power e le stesse qualità del film rendono poco comprensibile il fatto che esso sia caduto nel dimenticatoio.
Il film fu girato in piccola parte a Salisburgo e in gran parte a Trieste, che all'epoca era il formicaio dello spionaggio post-bellico, dove si aggrovigliavano quello sovietico-jugoslavo e quello occidentale.
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