John Barrett è un giornalista che vuole compiere un'inchiesta facendosi internare come "malato" in un manicomio dove è stato compiuto un omicidio. Durante il periodo che Barrett trascorre nell'ospedale riesce a scoprire la verità. Arriva a fare confessare l'assassino e il suo articolo sul caso gli procura anche la proposta per il premio Pulitzer, ma a un altissimo prezzo: la sua stessa salute mentale.
Note
Un incubo cinematografico, che stigmatizza attraverso i suoi personaggi le tare della civiltà americana.
É uno dei capolavori assoluti di un Fuller in stato di grazia che immerge lo spettatore nell’incubo spiazzante della perdita della ragione, lo fa penetrare nell’inferno senza uscita della dissociazione mentale che riproduce non solo attraverso i movimenti e le parole, ma anche rendendo “visivamente reali” le allucinanti conseguenze della pazzia.
Per scoprire l'assassino di un internato e giungere così al premio Pulitzer, un giornalista si finge pazzo (incestuoso) e si fa internare in manicomio a sua volta per indagare dall'interno. Pessima idea.
FILM VERAMENTE DURO…E PURO!…LA TENSIONE E' SEMPRE COSTANTE,LE VICENDE SCONVOLGENTI,L'EPILOGO ASSOLUTAMENTE NON 'CATARTICO'!…+ CHE UN 'CULT',E' UN 'MUST'!…
Il divismo hollywoodiano è alle corde, la grande crisi del cinema è conclamata, il mostro televisivo inarrestabile, nel 1963 Sam Fuller riesce ad autoprodursi seguendo la strada di R.Corman, anticipando e ispirando il nuovo modo di fare cinema che seguirà. Nasce Il corridoio della paura, con un cast non troppo di grido ma optando su un tema forte, mai espresso prima con tale veemenza e… leggi tutto
Gli Dei rendono folli coloro che vogliono perdere. Questa è la citazione da Euripide che apre e chiude il film: una storia di brutale pazzia. John Barrett/ James Best è un giornalista che ha deciso di compiere un’inchiesta facendosi internare, simulando di essere malato, in un manicomio dove è stato compiuto un omicidio. Durante il tempo che Barrett trascorre…
Il confine tra normalità e anormalità mai come in questo film appare inesistente, o perlomeno invisibile, o inconoscibile. Del resto cosa sono la normalità e il suo contrario, se non concetti inventati dall'uomo? Classificazioni che tranquillizzano chi è dalla parte dei normali - la schiera dei giusti, dei buoni, delle persone perbene - e che lanciano invece uno…
Bellissimo questo film di Fuller, anche se non piacevole o facile. Secondo me si può accostare senza grandi problemi a "Cruising" di William Friedkin, per il tema dell'infiltrato e della progressiva contaminazione dall'ambiente che presumeva di dominare. Tra parentesi, l'avevo visto tanti anni fa, ma tutt'altro che dimenticato. E' uno di quei film dove tutto appare perfetto, senza…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
"Gli dei rendono pazzi coloro che vogliono perdere" (Euripide). Padre di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", questo film è un affascinante e acuto viaggio nei meandri della follia umana. Già dalla frase euripidea che compare all'inizio del film, avvertiamo che la pellicola, nonostante gli anni, avrà uno sguardo all'avanguardia sul mondo delle malattie psichiatriche. Nel corridoio della…
“Un film è come un campo di battaglia. E’ amore, odio, azione, violenza, morte. In una parola, emozione!” Finalmente Torino ha saldato il debito a suo tempo contatto con Samuel Fuller…
Pellicola molto gradevole e che soffre poco i suoi anni, riguardando un argomento sempre attuale e che tutto sommato ha subito poche evoluzioni (almeno nelle tematiche trattate). Discreti i protagonisti, buona la tensione e finale prevedibile. Nei panni di un cowboy fuori di testa è possibile ritrovare il buon Rosco di Hazzard
Il divismo hollywoodiano è alle corde, la grande crisi del cinema è conclamata, il mostro televisivo inarrestabile, nel 1963 Sam Fuller riesce ad autoprodursi seguendo la strada di R.Corman, anticipando e ispirando il nuovo modo di fare cinema che seguirà. Nasce Il corridoio della paura, con un cast non troppo di grido ma optando su un tema forte, mai espresso prima con tale veemenza e…
Prende il via una nuova serie di playlist nel quale indaghiamo sul rapporto che hanno, certe, location con il film nel quale, sono utilizzate.
Stavolta parliamo del corridoio, sfruttato principalmente dal cinema del…
“Gli dei rendono pazzi coloro che vogliono perdere”
E’ la giusta citazione da Euripide che Samuel Fuller ha messo come epigrafe all’inizio e alla fine di questo suo capolavoro, e che chiarisce come meglio non sarebbe stato possibile fare, proprio lo scopo didattico di questa straordinaria “impresa cinematografica”, con la quale, se ne ho ben inteso…
Siamo in dirittura d'arrivo, manca poco al Natale e gli schermi televisivi e cinematografici sono ormai da tempo saturi dei più sdolcinati e inguardabili film che si possano immaginare. E allora ecco quelche…
Nonostante la prima parte sia una lentezza inutile e con scene che non c'entrano niente con la trama, nella seconda si assiste ad un cambiamento radicale diventanto un film molto crudo che ti fa star male vedendo il protagonista come piano piano diventa pazzo in un crescendo di tensione e dramma. Devo dire che il protagonista ha saputo creare un ottimo personaggio
“ La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la…
Veri e propri film che si concentrano sulla mente umana e sulle malattie mentali. fonti di tormento anche per i registi che cercano invano di analizzarne le cause.
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Commenti (9) vedi tutti
Pietra miliare.
leggi la recensione completa di giansnow89É uno dei capolavori assoluti di un Fuller in stato di grazia che immerge lo spettatore nell’incubo spiazzante della perdita della ragione, lo fa penetrare nell’inferno senza uscita della dissociazione mentale che riproduce non solo attraverso i movimenti e le parole, ma anche rendendo “visivamente reali” le allucinanti conseguenze della pazzia.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Per scoprire l'assassino di un internato e giungere così al premio Pulitzer, un giornalista si finge pazzo (incestuoso) e si fa internare in manicomio a sua volta per indagare dall'interno. Pessima idea.
leggi la recensione completa di BalivernaLa fragilità dell'impalcatura americana
commento di scapigliatoLa storia, così com'è congegnata, non regge. Difficile poi prendere sul serio il film.
commento di moviemanUn visionario ed allucinante viaggio senza ritorno nei meandri della pazzia. Un vero e proprio incubo. VOTO 9
commento di BobtheHeatFILM VERAMENTE DURO…E PURO!…LA TENSIONE E' SEMPRE COSTANTE,LE VICENDE SCONVOLGENTI,L'EPILOGO ASSOLUTAMENTE NON 'CATARTICO'!…+ CHE UN 'CULT',E' UN 'MUST'!…
commento di GREENYUn bellissimo film di Fuller! Omaggio anche da parte del film the dreamers!!! Un film splendio, bellissimo con uno finale altrettanto bello!!! !
commento di cinefilo87Geniale ; Onirico ; Euripideo
commento di Sam Fuller