Regia di Ebrahim Golestan vedi scheda film
Coppia precaria: lui indeciso e gretto, lei desiderosa di un rapporto serio e di una famiglia. Una notte sembra capitare loro un momento di verità, che sembra indicare la via per il futuro.
*** CONIENE ANTICIPAZIONI *** Ecco un esempio di cinema iraniano (o persiano) da prendere in considerazione: il film che arrivano fino a noi da quel paese sono pochi, ma mi pare che siano tutti degni di essere conosciuti all'estero.
“Mattone e specchio” (perdonatemi, ma non ho rinvenuto l'attinenza del titolo) è una pellicola diretta in modo accurato, con gran senso dell'inquadratura, della fotografia (un bel bianco e nero in 2:35) e dei movimenti di macchina. Anche gli attori sono bravi. Ambientato in una Teheran infida di notte e rarefatta e indifferente di giorno, benché nel caos del traffico, il film narra una vicenda dai toni vagamente onirici, sicuramente fuori dagli schemi, che via via assume significati poetici ed esistenziali. Il culmine di ciò è la notte trascorsa assieme, con la misteriosa bambina che guarda placida la coppia precaria che si è unita a causa sua. Alla fine, non è difficile leggere il tutto in senso metaforico: potrebbe essere, infatti, un'allegoria sulle occasioni mancate, per grettezza d'animo (di lui, in questo caso) e incapacità di capire il momento che si sta vivendo.
Ho trovato molto interessante il primo episodio, per un'atmosfera onirica e irreale molto particolare. Ciò mi ha fatto supporre - ma è una mia interpretazione personale - che l'intero film sia ispirato da un vero sogno.
L'unico vero punto debole del film è un finale un tantino forzato, come per un fiume che si ad un certo punto si esaurisce seccandosi nel deserto. Forse ci voleva una parola in più, o una qualche precisazione.
Pregevole e doveroso il lavoro di restauro.
PS: il neonato della scheda è in realtà una neonata (o meglio, una bambina di qualche mese).
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