Regia di Ebrahim Golestan vedi scheda film
Qualche incertezza e molti momenti di grandissimo cinema.
La prima metà alterna alti molto alti (la notte di Teheran, il montaggio nella stazione di polizia) e bassi quasi insopportabili (verbosità e lungaggini spesso e volentieri).
La seconda prende quota con gli occhi innocenti che guardano l'amore, prosegue con la donna degli stracci e la camminata-litigata in piano sequenza e culmina con il segmento terribile (quasi horror) dell'orfanotrofio. Dopo un lunghissimo, straniante silenzio è la televisione a farci sapere che tutto è ipocrisia.
(Ma perchè i registi iraniani hanno questa fissa con i taxi?)
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