Regia di Ebrahim Golestan vedi scheda film
Esempio di neorealismo all'iraniana, "Mattone e specchio" rappresenta una valida cartina al tornasole della società iraniana a metà anni '60 (e da questo punto di vista la discrepanza tra l'Iran occidentalizzato di allora e quello integralista di pochi anni dopo è abbastanza impressionante). Così le peregrinazioni di un tassista alle prese con una bambina abbandonata sul suo taxi sono il fil-rouge di una serie di vicende tra il grottesco ed il tragico, dall'indifferenza della polizia agli orrori di un orfanotrofio, fino alla sottile linea di demarcazione nel rapporto controverso con la fidanzata che vorrebbe tenere la bambina con sè. Molto bella la fotografia, con continui chiaro-scuri in una città vissuta prevalentemente la notte, e curioso il fatto che le comparse nelle scene in strada siano del tutto inconsapevoli delle riprese e si fermino incuriosite, cosa di per sè ben poco cinematografica.
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