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This is my Desire

Regia di Arie Esiri, Chuko Esiri vedi scheda film

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La recensione su This is my Desire

di alan smithee
5 stelle

TORINO FILM FESTIVAL 38 - CONCORSO 38

Nella metropoli nigeriana di Lagos, due vicende nettamente distinte tra di loro, ma accomunate da un drammatico destino di fondo, oltre che da un viaggio risolutivo che si dimostra come un puro miraggio, scandiscono l'epopea di due persone ancora giovani, animate da un desiderio di riscatto che li fa impegnare a tutti i costi verso la realizzazione di un viaggio alla ricerca di una nuova vita.

La prima triste storia riguarda il tecnico elettricista Mofe, che sta risparmiando per ottenere passaporto e i fondi necessari per recarsi in Germania, ove cercare finalmente un lavoro ben remunerato sfruttando la sua spiccata attitudine a districarsi nel comparto elettrico.

Ma, alla vigilia della sua partenza, un generatore di corrente che l'uomo regala alla sorella e ai suoi tre figli, finirà per andare in corto circuito, provocando una devastante disgrazia, che lo legherà indissolubilmente al suo destino in loco, e che sarà seguito da tutta una serie di altre tristi disavventure, in grado di ridimensionare completamente i suoi ambiziosi progetti.

 

 

L'altra protagonista è Rosa, giovane e bella parrucchiera il cui anziano padrone di casa intenderebbe farla convogliare a nozze in cambio del mantenimento della stessa, e di tutta la sua numerosa famiglia. Come alternativa, la prospettiva di emigrare in Italia, alla ricerca di una fortuna che non sembra così a portata di mano che vociferano i promotori di quel viaggio della speranza assai tristemente noto. 

L'incontro con un uomo d'affari americano, induce la ragazza a pensare di potersi riscattare grazie a lui, ma si tratterà di un sogno senza concretezza, che riporterà la giovane tra le braccia del suo gagliardo e maturo proprietario di casa.

Per la regia di Arie Esiri e Chuko Esiri, fratelli che non mi è chiaro se abbiano diretto ognuno il proprio episodio o girato a quattro mani l'intera opera, "Eyimofe" è un film che si muove sulle emozioni epidermiche che le drammatiche situazioni di vita dei due protagonisti, riescono a suscitare sullo spettatore.

 

 

Tuttavia il film, pur per certi versi appassionante, si dilunga forse un po' eccessivamente nella vicenda della parrucchiera, perdendo un po' di ritmo e di quella limpidezza che invece piuttosto bene appariva nel primo episodio, quello più drammatico e verghiano, a mio avviso decisamente migliore, tanto da meritarsi - e forse non a caso - un epilogo nel finale.

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