Rilettura del classico romanzo cavalleresco con protagonista Sir Gawain e il Cavaliere Verde. Ambientata nel Trecento, la storia vede Gawain, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, accettare la sfida lanciata da un misterioso cavaliere tutto verde: un colpo d'ascia da vendicare un anno e un giorno dopo.
Fantasy d'atmosfera, ben realizzato, e direi minimalista (non bisogna aspettarsi grandi battaglie o scene d'azione incalzanti), con una bella colonna sonora, fotografia/regia e ambientazioni suggestive e permeate da un senso di mistero e simbolismo che poi è quello di tutta la storia.
Ardita trasposizione, con molte licenze artistiche, a partire dai tratti fisionomici del protagonista, di una storia del ciclo cavalleresco arturiano poco nota ma ricca di potenziale. Prodotto esteticamente sontuoso e affascinante, ma narrativamente povero di mordente, che si riscatta nel colpo di scena finale. Non del tutto convincente.
Mirabile affresco poetico e sperimentale che però risulta pretenzioso, noioso, lento, teatrale, politically correct fuori luogo, con protagonisti che sembrano tutti strafatti, pur non fumando e che rendono le poche metafore rappresentate piuttosto pesanti per essere apprezzate.
Lowery trasforma il prode e virtuoso Galvano della saga cavalleresca in un perdigiorno amorale e meschino che però nel finale saprà riscattarsi compiendo una scelta onesta e coraggiosa. Regia di gran classe, fotografia dai toni caldi e l'accompagnamento di musiche suggestive caratterizzano questo bel film del regista statunitense.
Le storie sono più importanti delle cibarie messe ad imbandire le tavolate conviviali. Le storie sono l’acquolina in bocca alla vita: aiutano a digerirla. Re Artù, Ginevra, Merlino, Morgana, Lancillotto, Perceval, Winifred, Excalibur e l’Ascia Verde ben lo sanno. Ed ora lo sanno pure “the Brave Sir Gawain, Chopper of Heads”, e la… leggi tutto
Immaginifiche invenzioni sceniche, sorrette da una splendida fotografia e da prove attoriali di rango, non riescono a regalare al film un'anima. L'orgia di intellettualistici citazionismi, lo spirito quasi provocatorio con cui vengono decontestualizzati per essere smitizzati ed involgariti in semplici pretesti narrativi fanno di quest'opera un pretenzioso esercizio di velleitaria… leggi tutto
"Cose permanenti e fondamentali come il lampo, non il lampione." Matteo Meschiari, modenese classe ‘68, professore a Palermo e in giro per mezza Francia di, ebbene sì (p. 1), demo-etno-antropologia…
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Immaginifiche invenzioni sceniche, sorrette da una splendida fotografia e da prove attoriali di rango, non riescono a regalare al film un'anima. L'orgia di intellettualistici citazionismi, lo spirito quasi provocatorio con cui vengono decontestualizzati per essere smitizzati ed involgariti in semplici pretesti narrativi fanno di quest'opera un pretenzioso esercizio di velleitaria…
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"In questa casa succedono cose strane: capita spesso di vedere cose che non seguono la logica. Hai mai visto un falco uccidere un cavallo? Scende in picchiata e ...Puff. È terribile. Ogni uomo dovrebbe vederlo almeno una volta. Ma è così che va il mondo. E il mondo è adatto a tutti i tipi di misteri."
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ALTO MEDIOEVO (dalla caduta dell' ìimpero romano - 476 - all'anno mille, convenzionalmente).
Film che ne trattino ce ne sono stati tanti, in questa playlist "snella" ne elenco undici*, i pochi che amo…
Le storie sono più importanti delle cibarie messe ad imbandire le tavolate conviviali. Le storie sono l’acquolina in bocca alla vita: aiutano a digerirla. Re Artù, Ginevra, Merlino, Morgana, Lancillotto, Perceval, Winifred, Excalibur e l’Ascia Verde ben lo sanno. Ed ora lo sanno pure “the Brave Sir Gawain, Chopper of Heads”, e la…
Facciamo un gioco. "Parapiglia! Scatta il gioco della bottiglia!" ...? Quasi, ma no. "Se ti faccio vedere il mio nuovo minipimer a vibrazione ultrasonica che c'ho in tasca tu me lo esci il tuo set di scodelle?" ...?…
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Commenti (8) vedi tutti
Fantasy d'atmosfera, ben realizzato, e direi minimalista (non bisogna aspettarsi grandi battaglie o scene d'azione incalzanti), con una bella colonna sonora, fotografia/regia e ambientazioni suggestive e permeate da un senso di mistero e simbolismo che poi è quello di tutta la storia.
commento di RtyxhkgArdita trasposizione, con molte licenze artistiche, a partire dai tratti fisionomici del protagonista, di una storia del ciclo cavalleresco arturiano poco nota ma ricca di potenziale. Prodotto esteticamente sontuoso e affascinante, ma narrativamente povero di mordente, che si riscatta nel colpo di scena finale. Non del tutto convincente.
commento di Fanny SallyMirabile affresco poetico e sperimentale che però risulta pretenzioso, noioso, lento, teatrale, politically correct fuori luogo, con protagonisti che sembrano tutti strafatti, pur non fumando e che rendono le poche metafore rappresentate piuttosto pesanti per essere apprezzate.
commento di MaciknightLowery trasforma il prode e virtuoso Galvano della saga cavalleresca in un perdigiorno amorale e meschino che però nel finale saprà riscattarsi compiendo una scelta onesta e coraggiosa. Regia di gran classe, fotografia dai toni caldi e l'accompagnamento di musiche suggestive caratterizzano questo bel film del regista statunitense.
commento di bombo1Ho visto due film di questo regista, due enormi schifezze. Io decapiterei lui. Si salva solo la qualità del 4K HDR
commento di arcarsenal79Sbobba ecoesistenzialista fantasy medioevale tutta chiacchere e niente distintivo. Voto:0.5
commento di Bladerunner76Memorie di una testa (in)tagliata.
leggi la recensione completa di mckNoioso e altamente soporifero.
commento di gruvieraz