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Zanna Bianca

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Zanna Bianca

di scapigliato
8 stelle

Fulci acchiappa una produzione per ragazzi e la strovalge felicemente. Il Klondike di London diventa il set fisso del film, non come nel romanzo. Il cattivo si chiama Beauty ed è un corrotto affarista senza scrupoli, mentre Zanna Bianca, il lupo, la bestia, il selvatico, è in realtà al servizio del bene. Un finto prete nasconde una figlia che fa la finta “donnaccia”, e deve subire le malelingue della gente. Anche i protagonisti non sono sterotipati intorno al luogo comune dell’eroe disneyano. Il padre di Mitsha muore, e Franco Nero e Raimund Harmstorf sembrano sempre sul fondo della vicenda. Non è un film per famiglie. É un film che invece demistifica tale aurea favolistica, e punta soprattutto alla demitizzazione di un genere e ai suoi topoi. Perchè nascondere la crudeltà e la verità? Perchè dire ad un ragazzino che i buoni sono per l’ordine e le regole, mentre i cattivi sono per il caos e devono morire se non si pentono? Perchè tutte queste idiozie in un film per ragazzi? Ecco che Fulci calca la mano sul realismo dei cercatori d’oro, sui luoghi freddi e inacessibili sia dei loro accampamenti che dei loro cuori, e semina Dawson City di tipi discutibili e corrotti: ognuno una finzione vivente. Una suora che cova segretamente il desiderio di maternità; un finto prete che teme di essere scambiato per un prete concubino, quindi due volte finto; la figlia che finge di essere una donnaccia da saloon per preservare l’identità del padre; uno scrittore e suo fratello che sembrano gli eroi, ma lo saranno solo sul finale; un cattivo (straordinario tra l’altro) che manipola le menti e i soldi di chi gli crede, e che si fa chiamare Beauty, come bellezza, lui che è un corrotto menzoniero. Insomma, Fulci fonde in uno scenario ostile la brutalità e la menzogna di ogni personaggio, e lo fa indirizzando il prodotto anche ai ragazzini. Nobile intento di avvisarli sul pericolo dell’omologazione futura.

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