Regia di Radu Jude vedi scheda film
32° TRIESTE FILM FESTIVAL - IL CINEMA DELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE - ED. 2021
Nel 1981, in piena dittatura di Ceausescu, un adolescente rumeno viene accusato di essere l'autore di alcune scritte apposte con un gesso su un muro del centro cittadino, con parole inneggianti alla libertà, e come tali considerate un affronto al regime del momento.
Arrestato, interrogato, messa a subbuglio la sua famiglia che cerca di difenderlo sino ad addossarsi alcune responsabilità in realtà inesistenti, il ragazzo finirà per cedere e per chiedere pietà, scusandosi per l'oltraggio di cui si rese artefice.
Il celebrato regista di Aferim! e Scarred Hearts, Radu Jude, filma il corso di un'opera teatrale di Gianina Carbunario in cui gli attori si aprono alla macchina da presa, recitando a sguardo fisso verso di lei e quasi in stato catatonico a seguito del serrato interrogatorio al quale sono sottoposti.
In aggiunta il celebrato regista raccoglie ed assembla materiali d'archivio inerenti la pesante dittatura di quegli anni '70-'80, e il risultato è un film straordinario, che non può definirsi esattamente fiction, ma nemmeno un vero documentario.
Mugur Calinescu, questo il nome dell'adolescente incriminato, viene sottoposto ad un interrogatorio serrato, coordinato da indagini che prendono in esame anche la sua calligrafia per ricavarne le prove di colpevolezza, e la certezza che serve ad un regime assoluto per incriminare un semplice, più che condivisibile anelito verso le libertà individuali ed il libero pensiero.
Un film forte, non facile, ma che riesce a risultare sin appassionante nel suo alternarsi di teatro filmato e momenti di vita vera innestati con estremo criterio e coerenza narrativa.
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